Crisi Russia-Ucraina, in missione “non segreta” con il drone Falco dell'Usaf da Sigonella al Donbass Video

Il ruolo strategico della base siciliana

Sabato 19 Febbraio 2022 di Paolo Ricci Bitti
Crisi Russia-Ucraina, in missione con il drone Falco dell'Usaf da Sigonella al Donbass

In missione dalla Sicilia all'Ucraina con il drone Northrop Grumman RQ-4B Global Hawk dell'Usaf (United States Air Force) per spiare da quota 17mila metri le mosse delle milizie filorusse e delle truppe di Mosca, appena al di là dei confini con la Russia e la Bielorussia.

Ma non si tratta di missioni segrete, segretissime, ancora di più da quando balliamo sull'orlo della guerra? Macché, almeno fino a quando i comandi americani e quelli della Nato decideranno di tenere accesi i transponder (segnalatori radar) dei velivoli con o senza piloti.

Il che si spera che non avverrà mai perché significherebbe che la tensione è salita ancora di più. Ma per adesso è facile, attraverso i siti Flightradar24 e Italmilradar, salire a bordo degli aerei e fare un lungo giro dall'Italia ai teatri della crisi, anche per ricordare il diretto coinvolgimento del nostro peese nelle vicende di queste settimane.

In missione con il drone Global Hawk

In questo caso si tratta del drone “Forte 10” che è decollato dalla base di Sigonella, poi il balzo di 1.900 chilometri a una velocità di poco più di 600 chilometri orari e a una quota che può toccare i 20mila metri (7mila sopra la "tangenza" dei voli degli aerei di linea, sempre più rari sull'Ucraina) per arrivare infine nei cieli di Kiev  dopo aver sorvolato il mar Jonio, la Grecia, la Bulgaria e la Romania.

A questo punto, dalla Sicilia il pilota del drone - un pilota a tutti gli effetti con tanto di "ali" sul petto al quale è affidato un velivolo da 135 milioni di dollari - accende tutti gli strumenti ottici e a infrarossi per le ricognizioni che avvengono da una quota che va dai 15mila ai 18mila metri. I comandi del joystick viaggiano dalla Sicilia all'Ucraina rimbalzando sui satelliti grazie alle oltre 40 grandi antenne  del sistema Muos della radio base a Ulmo, nel comune di Niscemi.

 

La potenza degli strumenti del Global Hawke, che non porta armamenti, è tale che bastano due di questi droni di penultima generazione per tenere sotto controllo tutta l'Ucraina, vasta oltre 600mila chilometri quadrati, il doppio dell'Italia. Con ampia visuale anche al di là dei confini fra Ucraina e Russia che non vanno tuttavia valicati perché le forze missilistiche russe hanno già dimostrato di potere abbattare un Global Hawk.

Il Northrop Grumman RQ-4B Global Hawke (dove la letta Q indica appunto un velivolo senza pilota) è lungo quasi 14 metri, pesa al decollo 10 tonnellate e sfrutta un motore a turbogetto Rolls Royce: grazie alla portanza delle lunghissime ali (35 metri) può volare per un giorno e mezzo completando un tragitto di 22mila chilometri. Un velivolo spia in servizio da 21 anni che ha preso via via il posto degli U2 entrati in linea durante la guerra fredda, con il vantaggio di non mettere a repentaglio la vita del pilota. Oltre 20 aerei U2, la cui prima operazione risale al 1957, sono comunque ancora in servizio.

Paolo Ricci Bitti

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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