Ucraina guerra in diretta oggi 3 luglio. Mosca: abbiamo conquistato regione del Lugansk. Kiev: la battaglia per il Donbass non è finita

Procede a rilento l'avanzata dell'esercito di Mosca

Domenica 3 Luglio 2022 di Marco Ventura
Ucraina guerra in diretta oggi 3 luglio, Bombardato l'aeroporto di Melitpol in mano ai russi, esplosioni e morti in città russa Zelensky: «Sono 2.610 le città e i villaggi occupati»
1

Guerra in Ucraina, le notizie in diretta oggi 3 luglio 2022, 130° giorno dall'invasione voluta dalla Russia di Putin. Raddoppia il fronte di difesa per l'Ucraina che deve guardarsi non solo dalla Russia, ma anche dalla Bielorussia, alleata strettissima di Mosca che per adesso si è limitata ad accogliere ed ospitare le truppe e gli armamenti dell'esercito di Putin.

Ora però minaccia di schierare direttamente il suo esercito se Kiev continuerà ad attaccare i russi sul suo territorio.

La diretta

Ore 22.26 - Il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha replicato alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che oggi aveva detto che l'Ucraina «deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale, e firmare un documento». «Cessate il fuoco. Ritiro delle Z-truppe (di Mosca, ndr). Ritorno dei cittadini deportati. Estradizione dei criminali di guerra. Meccanismo di risarcimenti. Riconoscimento dei diritti sovrani dell'Ucraina. La controparte russa conosce bene le nostre condizioni. Il capo di Peskov non deve preoccuparsi, verrà il tempo e le registreremo sulla carta», ha scritto Podolyak su Telegram, ripreso da Ukrinform.

Ore 22.00 - Le forze russe hanno bombardato la città di Kramatorsk, nell'oblast di Donetsk, nell'est dell'Ucraina. Lo riferisce Ukrinform, citando il sindaco della città, Oleksandr Goncharenko. «Sembra che abbiano di nuovo usato i lanciarazzi Mlrs. Stiamo valutando gli effetti» del bombardamento, ha scritto il sindaco su Telegram. I russi hanno colpito Kramatorsk per il secondo giorno consecutivo.

Ore 21.00 - Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy nel suo tradizionale discorso serale ha voluto rassicurare il suo popolo annunciando che le truppe ucraine torneranno a Lysychansk grazie alla tattica e alla fornitura di armi moderne. «Proteggiamo la vita dei soldati e del nostro popolo. Ricostruiremo le mura e riconquisteremo la terra e questo vale anche per Lysychansk», ha detto, dove «torneremo grazie alle nostre tattiche, aumentando la fornitura di armi moderne». Lo riporta Ukrainska Pravda.

Ore 18.17 - «Ci sono rischi che l'intera regione del Lugansk venga occupata» dai russi. «Ma la situazione può cambiare ogni giorno». L'avvertimento arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di un briefing con il premier australiano Anthony Albanese. Lo riporta Kyiv Independent. «Questo è successo in molte città purtroppo - ha aggiunto -, intere aree sono passate da una parte all'altra». In mattinata il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva annunciato che le forze russe hanno preso il controllo completo di Lysychansk e dell'intero Lugansk nell'Ucraina orientale, dopo settimane di pesanti combattimenti.

Ore 14.40 - «Questo è il momento in cui i Paesi occidentali stanno scommettendo sulla continuazione della guerra. Questo significa che l'Occidente, sotto la guida di Washington, non permette agli ucraini di pensare, di parlare di pace». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov in un'intervista a Rossiya-1. «Prima o poi il buon senso in Occidente prevarrà e i negoziati sull'Ucraina riprenderanno» ha aggiunto, sottolineando però che prima che il processo negoziale riprenda, l'Ucraina dovrà «ancora una volta comprendere le condizioni di Mosca».

Ore 14.10 - La battaglia per il Donbass non è ancora finita: anche se la Russia conquista tutto il Lugansk non siamo al game over. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino Yuriy Sak alla Bbc, aggiungendo che ci sono «altre grandi città nell'area del Donbass, in particolare nella regione di Donetsk» che sono sotto il controllo delle forze armate ucraine. «Queste sono città che negli ultimi due giorni sono state bersaglio di severi attacchi missilistici, bombardamenti di artiglieria», ha detto. Sak ha affermato che l'Ucraina è fiduciosa e sta ricevendo sostegno dai suoi alleati occidentali.

Ore 13.00 - Il portavoce del Ministero della Difesa ucraino Yuriy Sak ha dichiarato alla Bbc che la città di Lysychansk non è sotto il «pieno controllo» delle forze russe, nonostante Mosca abbia affermato che la città è caduta. Ma ha aggiunto che i combattimenti in città sono «molto intensi da un bel pò di tempo», con le forze di terra russe che «attaccano senza sosta». «Per gli ucraini, il valore della vita umana è una priorità assoluta, quindi a volte ci ritiriamo da certe aree per poterle riprendere in futuro», ha aggiunto.

Ore 12.20 - Le forze aeree russe hanno ucciso a Nikolaev, nella parte orientale di Kharkiv, circa 120 «mercenari». Lo afferma il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il tenente generale Igor Konashenkov, come riporta Ria Novosti, per il quale «fino a 120 "soldati di ventura" sono stati distrutti da un attacco delle forze aerospaziali russe su una base di mercenari stranieri alla periferia settentrionale della città di Nikolaev».

Ore 11.55 - La Russia afferma di aver conquistato la città di Lysychansk e l'intera regione del Lugansk nell'Ucraina orientale. Lo fa sapere il ministero russo della Difesa, citato da Interfax. Ieri Kiev smentiva la presa dell'ultima città del Lugansk ma stamattina il consigliere di Zelensky Oleksiy Arestovych aveva ammesso la possibile caduta della città gemella di Severodonetsk.

Ore 11.30 - L'esercito ucraino ha colpito le cittaà russe di Kursk e Belogorod, vicino al confine, con missili Tochka-U e droni Reis «con un attacco deliberato con missili balistici Tochka-U con munizioni a grappolo e droni Tu-143 Reis sulle aree residenziali, dove non ci sono militari». Lo afferma il ministero della difesa russa, come riporta Ria Novosti aggiungendo che «l'attacco missilistico è stato pianificato ed effettuato di proposito contro la popolazione civile delle città russe».

Ore 10.20 - La Russia afferma di aver recuperato una grande nave da sbarco che sarebbe stata affondata dal suo equipaggio «per prevenire la detonazione delle munizioni di bordo a causa dell'incendio scoppiato» dopo che un missile ucraino l'aveva colpita nel porto di Berdyansk il 24 marzo: è la prima volta che Mosca ammette l'affondamento della Saratov. Lo riporta la Bbc. Un post di Telegram di un funzionario nominato dalla Russia nell'Ucraina meridionale, Vladimir Rogov, dichiara che missili balistici Tochka-U avevano preso di mira il porto controllato dai russi. La nave sarà rimorchiata a Kerch, in Crimea. Intanto, il Guardian riferisce che il consigliere del presidente ucraino Oleksiy Arestovych ha ammesso che la città di Lysychansk potrebbe cadere in mani russe, mentre si intensificano i combattimenti nell'ultimo bastione dell'Ucraina nella provincia orientale di Luhansk. Infine, Ria Melitopol pubblica foto e video delle potenti esplosioni verificatesi intorno alle tre di notte nel perimetro dell' aeroporto di Melitopol, città dell'Ucraina sud-orientale occupata dall'esercito russo dove hanno sede le truppe della Federazione. Sull'area si è alzata un'enorme colonna di fumo. Le conseguenze dell'attacco sono visibili anche a decine di chilometri da Melitopol. I civili non hanno potuto accedere ai rifugi antiaerei perché le forze russe li hanno chiusi tutti - riferiscono i media ucraini - e molti residenti starebbero tentando di lasciare la città.

Ore 9.30 Lysychansk sta per cadere

Il consigliere del presidente ucraino Oleksiy Arestovych ha ammesso che la città di Lysychansk potrebbe cadere in mani russe, mentre si intensificano i combattimenti nell'ultimo bastione dell' Ucraina nella provincia orientale di Luhansk. Lo riferisce il Guardian.

Ore 8.30 Russia ammette affondamento nave Saratov

La Russia afferma di aver recuperato una grande nave da sbarco che sarebbe stata affondata dal suo equipaggio «per prevenire la detonazione delle munizioni di bordo a causa dell'incendio scoppiato» dopo che un missile ucraino l'aveva colpita nel porto di Berdyansk il 24 marzo: è la prima volta che Mosca ammette l'affondamento della Saratov. Lo riporta la Bbc. Un post di Telegram di un funzionario nominato dalla Russia nell' Ucraina meridionale, Vladimir Rogov, dichiara che missili balistici Tochka-U avevano preso di mira il porto controllato dai russi. La nave sarà rimorchiata a Kerch, in Crimea.

Ore 7.10 Bombardato aeroporto in mano ai russi

Potenti esplosioni intorno alle tre di notte nel perimetro dell'aeroporto di Melitopol, città dell' Ucraina sud-orientale occupata dall'esercito russo dove hanno sede le truppe della Federazione. Lo riporta Ria Melitopol pubblicando foto e video. Sull'area dell'aeroporto si è alzata un'enorme colonna di fumo. Le conseguenze dell'attacco sono visibili anche a decine di chilometri da Melitopol. I civili non hanno potuto accedere ai rifugi antiaerei perchè le forze russe li hanno chiusi tutti - riferiscono i media ucraini - e molti residenti starebbero tentando di lasciare la città.

Ore 6.20 Respinto assalto russo

Le forze armate ucraine avrebbero respinto con successo un assalto nemico vicino a Prudyanka. Lo riferisce, secondo quanto riporta 'Ukrainska Pravda', lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Le forze russe avrebbero effettuato un attacco aereo vicino a Mospanovo e Grakove. Ci sarebbero stati anche dei bombardamenti a Ruska Lozova, Perepod, Verkhniy Saltiv, Zamulivka, Volobuivka, Milova, Protopopivka, Pytomnyk, Prudyanka e Nortsivka. Le forze russe, riferisce lo Stato maggiore, hanno tentato senza successo di condurre un assalto vicino a Mazanivka. Sono stati respinti e se ne sono andati. Nella direzione di Donetsk, i principali sforzi delle forze russe si concentrano sul consolidamento delle posizioni nell'area di Lysychansk e Verkhnokamenka.

Ore 5.40 Esplosioni e morti in Russia

Almeno tre persone sono morte e altre quattro rimaste ferite nella città russa occidentale di Belgorod, non lontano dal confine con l'Ucraina. Le autorità locali - citate dall'agenzia russa Tass - hanno parlato di una serie di forti boati a cui ha fatto seguito un incendio, nel quale sono stati danneggiati 11 condomini e 39 case. Le cause dell'evento non sono state ancora chiarite.

Ore 4.35 Mariupol senz'acqua

Solo il 5% dei residenti di Mariupol ha accesso all'acqua, secondo le autorità locali citate dal Kyiv Independent. Il consigliere comunale Petro Andriushchenko afferma che l'accesso all'approvvigionamento idrico è attualmente il «problema numero uno» della città dell' Ucraina sudorientale.

Ore 3.38 Zelensky: «Brutalità e crimini da parte dell'esercito russo»

«In molte città delle retrovie ora» ci si sente sollevati, «ma la guerra non è finita, la sua brutalità sta aumentando in alcuni luoghi e questo non può essere dimenticato». Lo dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram, rivolgendo un appello agli ucraini ad «aiutare l'esercito, aiutare i volontari, aiutare tutti coloro che sono rimasti soli in questo momento», e a «diffondere la verità sulla guerra e sui crimini degli occupanti». «Non importa quanto sia difficile oggi, dobbiamo ricordare cosa accadrà domani. E domani potrebbe portare il massimo beneficio all'Ucraina», aggiunge. Zelensky, riferisce Ukrainska Pravda, ha ricordato che lunedì a Lugano, in Svizzera, si terrà una conferenza speciale sulla ricostruzione dell' Ucraina, dove Kiev presenterà il suo piano.

Ore 2.15 Zelensky: «Sono 2.610 le città e i villaggi in mano ai russi»

 Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che dallo scoppio della guerra, il 24 febbraio, i territori di 10 regioni dell' Ucraina sono stati colpiti e che da allora è stato possibile liberare 1.027 città e villaggi. Altri 2.610 sono ancora sotto l'occupazione russa e molti dovranno essere ricostruiti, ha aggiunto Zelensky nel consueto messaggio video ripreso da Ukrainska Pravda, in vista della conferenza internazionale sulla ricostruzione in programma lunedì a Lugano.

La giornata

«Gli ucraini ci hanno attaccato. I nostri sistemi antiaerei hanno intercettato i missili lanciati contro le nostre strutture militari. Ci stanno provocando. Non vogliamo la guerra, ma siamo pronti a combattere se veniamo invasi». Il presidente bielorusso Lukashenko, finora un alleato recalcitrante di Putin, alza i toni e accusa l’Occidente di creare un «nuovo mostro nazista in Ucraina». Nei giorni scorsi, missili cruise erano partiti dal territorio bielorusso, oltre che dai cieli di Kursk e Belgorod, in Russia, e dal Mare d’Azov, seminando morte e terrore. Proprio ieri si è chiuso il conto delle vittime di un missile russo nel centro commerciale Amstor di Kremenchuk, dove un migliaio di persone faceva shopping: il bilancio è 29 morti e 60 feriti.

Probabile obiettivo un impianto industriale a poche centinaia di metri, colpito da un secondo missile (due i feriti tra i cento dipendenti). E urla e pianti, ancora, nel villaggio a sud di Odessa dove altri tre missili si sono schiantati l’altro ieri su un condominio di 9 piani e un resort: 21 i morti, compresi 6 bambini, e 39 feriti. Indaga per crimini di guerra la magistratura di Kiev. Gli ucraini insistono che è stato per una vendetta dopo che i russi avevano dovuto ritirarsi dall’Isola dei Serpenti, bonificata e riconquistata ma non prima che i russi lanciassero bombe al fosforo per fare tabula rasa degli armamenti lasciati indietro nella fuga. Dice il comandante in capo delle Forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhny, che «lì non c’è più l’ombra di un russo». 

GLI ATTACCHI

Il presidente Zelensky sottolinea che l’attacco russo a Odessa era «diretto, deliberato, non frutto accidentale di un missile fuori misura». Ma tutti gli analisti concordano che i russi, dando fondo a vecchi e obsoleti armamenti sovietici, devono accontentarsi di tiri meno precisi. Zelensky conta dall’inizio dell’invasione oltre 3mila missili sparati dai russi. Per il brigadier-generale Oleksii Hromov, 202 sono quelli sull’Ucraina nella seconda metà di giugno, su 68 siti civili, 120 in più rispetto alla prima metà del mese, con un incremento di oltre il 50 per cento. «I missili che provengono dai depositi sovietici non hanno una precisione sufficiente, colpiscono gli edifici civili». I Kh-22 da oltre 5 tonnellate di Kremenchuk sono progettati per provocare uno squarcio di 5 metri di larghezza e 12 di profondità in una portaerei. A lanciarli erano i bombardieri pesanti del 52° Reggimento aeronautico russo, da Kursk: in 5 minuti, i missili coprono 300 chilometri fino ad abbattersi sul target, ma sono talmente inaccurati che solo la metà riesce a colpirlo entro 600 metri. Dal 2016 sono operativi i Kh-32 di nuova generazione. 

 

L’intelligence militare britannica, nel suo report periodico, ha spiegato che «l’analisi dei filmati delle telecamere a circuito chiuso mostra che il missile del 27 giugno a Kremenchuk era proprio un Kh-32, che pur presentando migliorie rispetto al Kh-22 non è ancora ottimizzato per colpire con precisione gli obiettivi a terra, specie in ambiente urbano. Il che aumenta notevolmente la probabilità di danni collaterali nelle aree edificate». Il fatto è che i russi soffrono l’assottigliarsi delle scorte di armamenti avanzati. 
Quanto alla situazione sul terreno ieri, gli ucraini smentiscono l’annuncio del leader ceceno filo-Putin, Kadyrov, per cui le truppe “alleate” sarebbero già dentro Lysychansk, ultima città del Lugansk a resistere, e che sarebbe circondata. «Si combatte. I russi stanno sparando con tutto quello che hanno», avverte il portavoce della Guardia nazionale ucraina, Ruslan Muzytchuk. «Ma la città è controllata da noi e non è circondata».

Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci