Ucraina, guerra a Donetsk per l'aeroporto. Morti e feriti

Lunedì 26 Maggio 2014
(AP Photo/Vadim Ghirda)
​La guerra scoppiata a Donetsk, capitale di una delle regioni ucraine che si ribellano a Kiev. I violenti combattimenti tra ucraini e filorussi sono proseguiti per tutto il giorno, il bilancio è di almeno due morti. I miliziani separatisti hanno fatto irruzione all'alba nell'aeroporto internazionale della città, dopo l'imposizione della legge marziale decisa dalle autorità separatiste, costringendo alla cancellazione di una decina di voli. I militari di Kiev, asserragliati nello scalo, hanno deciso di resistere e non lasciare l'aeroporto nelle mani degli avversari. Intorno alle 10 elicotteri e caccia militari sono entrati in azione, sfrecciando nei cieli di Donetsk a bassa quota, colpendo le postazioni dei ribelli e «distruggendo una postazione antiaerea».



Testimoni hanno raccontato di aver visto gli elicotteri sparare razzi contro l'edificio occupato dai ribelli. Una nuvola di fumo nero si è alzata alta, poi sono sbarcati i paracadutisti ucraini, che hanno ingaggiato una feroce battaglia per riconquistare l'aeroporto. Un gruppo di giornalisti stranieri è finito sotto i colpi d'arma da fuoco nei pressi dello scalo: secondo fonti locali a sparare sarebbe stato un cecchino, mentre l'agenzia russa Itar-Tass parla di «spari da un elicottero». Non si registrano per fortuna vittime tra i cronisti, già segnati dalla morte di Andrea Rocchelli e Andrey Mironov, uccisi da colpi di mortaio sabato a Sloviansk.



I residenti del quartiere 15, stretto tra l'aeroporto a nord e la stazione centrale a sud, sono barricati in casa, terrorizzati dalle continue esplosioni, tanto potenti da far tremare le mura delle case. Gli scontri si sono estesi alla zona vicina alla stazione: il bilancio accertato è di almeno un civile morto, ucciso da un proiettile vagante, mentre Interfax parla di due vittime e un bambino ferito. Anche una fabbrica di macchinari, tra cui automezzi pesanti, è stata bersagliata dagli elicotteri di Kiev. Per precauzione sono stati evacuati il principale centro commerciale della città e il Green Plaza, un palazzo di uffici e negozi in centro. A ridosso della zona di combattimento, dove sono arrivati rinforzi dei ribelli separatisti, armati di fucili automatici e lanciarazzi, la vita scorre invece in una relativa tranquillità, i negozi sono aperti e il traffico è quello di un normale lunedì di lavoro. Nel tardo pomeriggio il sole torrido è stato spazzato via da piogge torrenziali, mentre i caccia militari hanno smesso di sfrecciare in cielo.



Il nubifragio ha imposto una tregua de facto. Nel quartiere 15, i miliziani hanno eretto posti di blocco, in particolare nei pressi del ponte su cui convergono le arterie settentrionali della città, ora bloccato da un camion. Ma la 'pacè è durata poco: al calar della sera nuove potenti esplosioni hanno scosso la zona.



«Siamo rifugiati in cantina, terrorizzati», raccontano alcuni. Atri residenti saranno costretti a passare la notte in centro o in zone considerate più sicure. Sembra invece tornata la calma nella stazione centrale, dove un treno per Kiev è partito nel tardo pomeriggio.
Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 13:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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