Stavano cercando di raggiungere una spiaggetta appartata attraversando una foresta di mangrovie sull'isola caraibica di Grenada: ma quella coppietta americana, al suo primo viaggio sul posto, non è mai arrivata a destinazione. Il corpo della donna, una 39enne, è stato trovato a 12 miglia dalla capitale St. Georges, mentre il marito è riuscito a fuggire a quello che appare un delitto a tinte fosche ancora tutto da scoprire.
La coppia era arrivata sull'isola da qualche giorno e alloggiava al resort La Sagresse che dispone di una spiaggia privata: ma domenica avevano deciso di addentrarsi nella piccola foresta per raggiungere un luogo isolato e poco frequentato dai turisti. In quel paradiso di sabbia bianca e di solitudine, però, non sono mai giunti: secondo quanto riporta SpiceIslander, i due sarebbero stati attaccati da un uomo con una sciabola che avrebbe violentato e ucciso la donna mentre il marito cercava aiuto.
La polizia ha isolato la scena del delitto e soldati con fucili d'assalto hanno iniziato a cercare l'assassino nel sottobosco che costeggia la spiaggia: la polizia ha arrestato un uomo, un ex detenuto rilasciato da poco dal carcere dell'isola, che potrebbe essere coinvolto nel delitto. La notizia dell'omicidio si è diffusa rapidamente in tutta Grenada generando ansia e preoccupazione tra i turisti.
Testimone del panico che si è innescato sulla spiaggia è Sue Hardy, 63 anni, giornalista britannica che ha raccontato i momenti concitati poco dopo le 11.30 di domenica mattina. «Avevamo appena sistemato le nostre sdraio al sole quando abbiamo visto gente che correva e gridava – ha raccontato - In un primo momento non sapevamo cosa stesse succedendo. Il personale del resort parlava a denti stretti, ma avevamo tutti la sensazione che qualcosa di grave fosse accaduto. A poco a poco la notizia si è diffusa e abbiamo assemblato i pezzi della storia: una turista americana - descritta come molto bella da un membro del personale con cui ho parlato - era andata a fare una passeggiata lungo la spiaggia con il marito. Poi, mi è stato detto, sono stati assaliti e lei è stata violentata. Non è chiaro come sia morta: alcuni dicono che il corpo è stato ritrovato vicino alla mangrovie, altri a pelo d'acqua. Si erano addentrati per andare in una spiaggetta nascosta: se si cammina per oltre un miglio, il resort non si vede più e c'è un sentiero che conduce a delle mangrovie. Dopo aver passato una zona paludosa e un po' buia, si arriva a un punto totalmente deserto. Sei solo, nessuno può vederti, ma naturalmente nessuno può aiutarti. Io ci sono stata una volta in passato, ma avevo l'impressione che qualcuno mi osservasse oltre quella specie di foresta. Qui dicono tutti che l'isola è sicura e sono sotto choc. Sulla spiaggia del resort, per ore, sono rimaste solo le scarpe della vittima vicino al lettino dov'era sdraiata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA La coppia era arrivata sull'isola da qualche giorno e alloggiava al resort La Sagresse che dispone di una spiaggia privata: ma domenica avevano deciso di addentrarsi nella piccola foresta per raggiungere un luogo isolato e poco frequentato dai turisti. In quel paradiso di sabbia bianca e di solitudine, però, non sono mai giunti: secondo quanto riporta SpiceIslander, i due sarebbero stati attaccati da un uomo con una sciabola che avrebbe violentato e ucciso la donna mentre il marito cercava aiuto.
La polizia ha isolato la scena del delitto e soldati con fucili d'assalto hanno iniziato a cercare l'assassino nel sottobosco che costeggia la spiaggia: la polizia ha arrestato un uomo, un ex detenuto rilasciato da poco dal carcere dell'isola, che potrebbe essere coinvolto nel delitto. La notizia dell'omicidio si è diffusa rapidamente in tutta Grenada generando ansia e preoccupazione tra i turisti.
Testimone del panico che si è innescato sulla spiaggia è Sue Hardy, 63 anni, giornalista britannica che ha raccontato i momenti concitati poco dopo le 11.30 di domenica mattina. «Avevamo appena sistemato le nostre sdraio al sole quando abbiamo visto gente che correva e gridava – ha raccontato - In un primo momento non sapevamo cosa stesse succedendo. Il personale del resort parlava a denti stretti, ma avevamo tutti la sensazione che qualcosa di grave fosse accaduto. A poco a poco la notizia si è diffusa e abbiamo assemblato i pezzi della storia: una turista americana - descritta come molto bella da un membro del personale con cui ho parlato - era andata a fare una passeggiata lungo la spiaggia con il marito. Poi, mi è stato detto, sono stati assaliti e lei è stata violentata. Non è chiaro come sia morta: alcuni dicono che il corpo è stato ritrovato vicino alla mangrovie, altri a pelo d'acqua. Si erano addentrati per andare in una spiaggetta nascosta: se si cammina per oltre un miglio, il resort non si vede più e c'è un sentiero che conduce a delle mangrovie. Dopo aver passato una zona paludosa e un po' buia, si arriva a un punto totalmente deserto. Sei solo, nessuno può vederti, ma naturalmente nessuno può aiutarti. Io ci sono stata una volta in passato, ma avevo l'impressione che qualcuno mi osservasse oltre quella specie di foresta. Qui dicono tutti che l'isola è sicura e sono sotto choc. Sulla spiaggia del resort, per ore, sono rimaste solo le scarpe della vittima vicino al lettino dov'era sdraiata».