Una donna di 66 anni è morta dopo aver preso fuoco in ospedale durante un'operazione chirurgica in ospedale. Lo ha dichiarato, scrive il Guardian, il Ministero della Salute della Romania. Il caso ha acceso nuovamente i riflettori sulle condizioni del sistema sanitario rumeno, protagonista già in passato di scandali, spesso dovuti anche alla mancanza di risorse, equipaggiamenti e medici.
La triste vicenda risale a domenica 22 dicembre. La paziente aveva un tumore al pancreas. I medici l'hanno prima disinfettata con una soluzione a base di alcol, poi hanno usato un bisturi elettrico per l'operazione chirurgica. Ma la donna ha immediatamente preso fuoco ed è morta sotto atroci sofferenze domenica 29 dicembre, intorno alle ore 20. Presentava bruciature su oltre il 40% del suo corpo. La sessantaseienne, operata all'ospedale di Floreasca, a Bucharest, ha lottato fra la vita e la morte per una settimana.
Emanuel Ungureanu, deputato del Parlamento della Romania, ha scritto su Facebook: «Porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia e dico pubblicamente che combatterò per scoprire la verità e punire i responsabili! La verità verrà fuori, userò tutto il potere conferitomi dai cittadini affinché i pazienti in Romania siano trattati con rispetto, insieme ai medici che fanno il loro dovere! La paziente è stata avvolta dalle fiamme come una torcia per pochi secondi prima che un'infermiera le lanciasse una ciotola d'acqua sul tavolo operatorio». Il politico ha inoltre accusato pubblicamente il chirurgo Beuran di aver dichiarato il falso, asserendo di essere assente durante l'operazione, mentre dai documenti ospedalieri emergerebbe il contrario.
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