C'è una spiegazione piuttosto bizzarra, secondo Donald Trump, alla medaglia di bronzo vinto dalla nazionale degli Stati Uniti alle Olimpiadi di Tokyo nel torneo di calcio femminile. La squadra è guidata «da maniache di sinistra» secondo l'ex presidente, che già negli ultimi anni più volte aveva avuto scontri dialettici con le calciatrici statunitensi.
«La donna coi capelli color porpora non fa il suo lavoro»
Poi l'attacco a Megan Rapinoe, 36 anni, autrice anche di una doppietta contro l'Australia nella finale per il terzo posto (vinta 4-3). La calciatrice è attiva in molte battaglie, assieme alle compagne, contro le discriminazioni salariali tra uomini e donne ed è una paladina dei diritti Lgbt+: «La donna con i capelli color porpora - scrive Trump - ha giocato male e perde troppo tempo pensando a politiche e cause di estrema sinistra, senza fare il suo lavoro. I tecnici dovrebbero sostituire certe calciatrici "impegnate" con delle vere patriote e così si tornerà a vincere di nuovo». Nel 2019, dopo aver vinto il Mondiale in Francia, la squadra femminile, guidata proprio da Rapinoe, aveva declinato l'invito di Trump di recarsi alla Casa Bianca.