Il giallo si riapre dopo 50 anni. C'è un nuovo procedimento aperto dalla procura di Torino sul caso di Martine Beauregard, la venticinquenne prostituta francese che nel 1969 fu seviziata, uccisa e poi abbandonata in un campo a Vinovo. I magistrati avrebbero eseguito almeno una iscrizione nel registro degli indagati. Il giallo, rimasto finora senza soluzione, ha trovato nuovo impulso dopo le rivelazioni di una donna alla polizia. Per oggi è atteso in procura Carlo Campagna, che sarà ascoltato nella veste non di indagato ma di «testimone assistito» da un legale: l'uomo si autoaccusò del delitto del 1969 ma in seguito ritrattò e venne prosciolto nella fase processuale che, sulla base della procedura dell'epoca, era chiamata «istruttoria». In mattinata, come testimone, è stata ascoltata l'ex moglie di Campagna, Annalisa Girardi, che al momento di separarsi raccontò di essere stata vittima un episodio di maltrattamenti.
«Non c'entro nulla con questa storia. E ho fiducia nella giustizia» ha detto lo stesso Campagna arrivato a Palazzo di Giustizia. Campagna verrà ascoltato alla presenza dell'avvocato Antonio Foti e intende rispondere alle domande. «Perché mi accusai? Perché ero strafatto», ha detto. «Martine - ha aggiunto - non l'ho mai vista. E in tutti questi anni sono stato interrogato tante volte, sono stato rivoltato come una frittella. Ma io non so niente».