WASHINGTON - Un’ auto elettrica Tesla senza conducente esce di strada, si schianta contro un albero e prende fuoco.
Da tempo la tecnologia è nel mirino delle critiche e delle autorità americane, impegnate già a indagare su altri incidenti fatali in cui era in funzione. Dalle critiche il colosso di Elon Musk si è sempre difeso a spada tratta rimandando anche alla documentazione allegata alle sue vetture, in cui si spiega chiaramente che il guidatore deve essere sempre con le mani sul volante e attento quando l’Autopilot è in funzione perché la tecnologia serve per sterzare, accelerare e frenare automaticamente nella corsia occupata dall’ auto ma «non rende la vettura autonoma». Proprio nei giorni scorsi Musk ha postato su Twitter il ‘safety report’ di Tesla, osservando come quando l’Autopilot è in funzione le chance di incidente sono quasi il 10% più basse.
Oltre alla polizia locale a indagare sull’incidente è anche l’autorità per la sicurezza stradale federale, la National Highway Transportation Safety Administration, che ha già inviato una sua squadra di investigatori sul luogo per raccogliere prove e intrecciarle con quelle di alcuni incidenti degli anni scorsi per verificarne similarità. Il caso del Texas riaccende anche il dibattito sulle batterie delle auto elettriche. Gli agenti accorsi sul posto sabato sera insieme ai pompieri hanno impiegato quattro ore per spegnere l’incendio della vettura quando solitamente per fiamme di quelle dimensioni ci vogliono pochi minuti. Nel 2020 le autorità americane hanno messo in guardia sui rischi alla sicurezza che le batterie elettriche rappresentano per i pompieri o chi interviene in caso di emergenza. A pagare caro il prezzo dell’incidente sono i titoli Tesla a Wall Street dove, in una seduta negativa per i listini americani, perdono oltre il 4%.