Terremoto Turchia, l'ambasciatore di Ankara: «Dolore indescrivibile, ma la Turchia si rialzerà»

Parla Ömer Gücük: «Le nostre squadre di soccorso avanti senza sosta»

Mercoledì 8 Febbraio 2023 di Gianluca Perino
Terremoto Turchia, l'ambasciatore di Ankara: «Dolore indescrivibile, ma la Turchia si rialzerà»

«Il nostro dolore è indescrivibile, ma il popolo turco supererà unito anche questi giorni difficili». Ömer Gücük è l'ambasciatore della Turchia a Roma.

Descrive il grande sforzo messo in campo dai soccorritori e ringrazia l'Italia per il sostegno.

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Ambasciatore, la Turchia è stata colpita da un'immensa tragedia. E di fronte a tanta morte e sofferenza il popolo turco si è mobilitato a tutti i livelli, dalle strutture dello Stato ai semplici cittadini. Come la fa sentire questa reazione del suo Paese?
«Sfortunatamente, stiamo affrontando uno dei più grandi disastri della nostra storia. Il dolore è indescrivibile. Auguro la misericordia di Dio a tutti i turchi che hanno perso la vita e una rapida guarigione a quelli che sono stati salvati ma sono feriti. Il Paese, subito dopo il terremoto, ha mobilitato tutte le sue istituzioni e organizzazioni per aiutare le zone disastrate. Stiamo continuando incessantemente l'attività di ricerca e soccorso, utilizzando tutti i mezzi. Attualmente abbiamo nelle aree colpite 53.317 uomini operativi con il personale di supporto. Oltre a migliaia di volontari addestrati e attrezzati con mezzi moderni, che lavorano sotto il coordinamento dell'ente per la gestione dei disastri e delle emergenze, l'Afad. Le nostre ferite e il nostro dolore sono grandi, ma il popolo turco supererà questi giorni difficili con lo spirito di unità e solidarietà, con la coscienza della nazione».

 


Lei ha il polso della situazione. Il freddo non facilita il salvataggio delle persone bloccate sotto le macerie e la loro sopravvivenza. Qual è la sua speranza?
«Le condizioni meteorologiche sfavorevoli e l'entità del disastro rendono difficili gli sforzi per i salvataggi, l'invio di squadre di soccorso e i rifornimenti alla regione, ma continueremo a fare del nostro meglio e non possiamo perdere la speranza. Abbiamo destinato alcuni aeroporti della regione solo ai voli di soccorso e inviato nell'area quasi 1.000 ambulanze, 241 squadre nazionali di soccorso (Umke) e 2 aerei ambulanza, per un totale di 5mila operatori sanitari. Finora più di 8.000 dei nostri cittadini sono stati salvati dalle macerie. Indipendentemente dalle condizioni nella zona del terremoto, continueremo gli sforzi senza interruzioni».


Ci sono tante vittime, ma tantissime famiglie, tanti bambini, sono stati liberati dalle macerie in queste ore. La macchina dei soccorsi sta funzionando?
«Nell'area, oltre al personale che citavo prima, sono stati inviati 360 veicoli e 3.361 scavatrici. La Presidenza del nostro Stato Maggiore ha istituito anche un ponte aereo per l'invio di personale e materiale nell'area del terremoto con aerei ambulanza, elicotteri e droni. Molti Paesi e organizzazioni internazionali hanno offerto assistenza. L'Italia è proprio tra questi paesi. E vorrei cogliere l'occasione per ringraziare il governo italiano e l'amico popolo italiano a nome del mio Paese».


La comunità internazionale si è subito mobilitata per aiutare la Turchia. Di cosa c'è davvero bisogno adesso nel suo Paese?
«Vorrei ringraziare tutti i Paesi e le organizzazioni internazionali che ci hanno teso una mano in questi giorni difficili. Il sostegno e la solidarietà della comunità internazionale sono molto importanti per noi. Questo ci dà forza. Le squadre di ricerca e i materiali di soccorso sono ciò di cui abbiamo più bisogno nella prima fase. A questo proposito, siamo in contatto sia con i nostri amici italiani che con altri Paesi e organizzazioni internazionali. Inoltre, facciamo regolarmente annunci sugli account dei social media della nostra Ambasciata. Invito tutti coloro che vorranno contribuire a rimarginare le ferite causate dal terremoto a seguire gli annunci delle autorità ufficiali del nostro Paese e della nostra Ambasciata e a portare il loro aiuto in questa direzione».


Stati Uniti e Russia si sono messi a disposizione e in queste ore, di fatto, stanno lavorando insieme con un obiettivo comune: salvare vite. Come interpreta questo segnale?
«L'aiuto umanitario è di grande valore. Tutti coloro che agiscono per aiutare il nostro Paese e salvare vite umane sono preziosi. Siamo loro grati».


La Turchia ha sempre dimostrato una grande capacità di risollevarsi anche dalle più grandi difficoltà. Come vede il futuro delle zone colpite da questa grande tragedia?
«Abbiamo una grossa ferita. Certo, ci vorrà del tempo per guarire questa ferita. Tuttavia, come nazione, abbiamo mantenuto la nostra unità e solidarietà nei giorni più difficili. Agiremo con lo stesso sentimento nella guarigione delle ferite del disastro. In questo processo, ci alzeremo più velocemente con il supporto dei nostri amici. La priorità oggi è continuare gli sforzi di ricerca e soccorso nel modo più rapido ed efficace, per cercare di mettere ogni cittadino in sicurezza e garantire che i cittadini escano da questa tragedia con il minor numero di feriti e danni. Successivamente, agiremo insieme come nazione per ripristinare le regioni colpite dal terremoto. La Turchia è un grande Paese e ha la forza per raggiungere questo obiettivo. Ci lasceremo alle spalle questi giorni difficili con perseveranza e determinazione».
 

Ultimo aggiornamento: 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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