Iran, popolo in festa per le strade dopo accordo su nucleare, ma polizia lancia lacrimogeni

Mercoledì 15 Luglio 2015
Iran, popolo in festa per le strade dopo accordo su nucleare, ma polizia lancia lacrimogeni
Bandiere dell'Iran avvolte sulle spalle, lunghi palloncini colorati, copricapi da giullare coi colori iraniani, le foto del ministro Zarif e del presidente Rohani, festosi scorrazzamenti in moto, una lunga fila di vetture a passo d'uomo.





La notte di Teheran si è riempita di nuovi suoni e colori, la gente suona il clacson e canta vittoria, intona in coro l'inno nazionale, inneggia al presidente moderato di oggi ma anche a quello riformista di ieri, Khatami, che ora i media iraniani non possono nemmeno citare. Ma ora è il trionfo di Rohani e del suo governo, a partire dal nuovo eroe nazionale, Zarif, fine diplomatico con il sorriso sempre pronto.



È la nostra vittoria, dice un ragazzo mentre intorno a lui è un tripudio di 'selfiè e foto coi telefonini. Due anni fa ha votato per Rohani, fra due lo rifarà se sarà il candidato anche dei riformisti. Ma è una seconda scelta, preferirebbe Khatami o Mussavi, il candidato del 2009 ora agli arresti domiciliari. Arriva un gruppo di motociclisti, si ferma e fa cerchio intorno allo show improvvisato di due acrobati di strada.



La gente sorride e i giovani si divertono. Ogni tanto esplodono in un'altra rumorosa manifestazione di esultanza, anche solo per divertimento. I poliziotti si muovono pazienti, ben istruiti dai loro superiori a far funzionare la festa senza incidenti. «Il problema del nucleare non interessa molto agli iraniani, è più che altro una questione di di orgoglio nazionale», ha detto qualche ora prima Abbas, incontrato al bazar di Tajrish.. «Ma non c'è mai stato nè ci sarà interesse ad avere la bomba. È un problema che riguarda l'Europa e gli Usa».



«Quello che veramente interessa a noi - continua il giovane - sono la fiducia nell'Iran che l'accordo può portare e la questione dei diritti umani e delle minoranze, la libertà di stampa e di religione. Speriamo dunque che l'accordo di oggi possa portare più trasparenza, maggiori scambi di visite e informazioni tra noi e il mondo, una vera democrazia e una vera libertà». Ehsan parla dal banco della sua profumeria.



«Ora tutti saranno molto eccitati - dice - ma bisognerà vedere come andrà davvero in futuro, sia con i prezzi che nei rapporti internazionali. L'Iran ha molti nemici, Israele ma anche alcuni Paesi arabi. Paesi che hanno soldi e potere, e che ora possono creare difficoltà». Ma ora sono tutti in strada, a festeggiare. Da Tajrish e Parkway la gente ora si muove verso sud, la notte è ancora lunga per l'Iran che vuole cambiare.



La polizia, invece, ha tentato di disperdere, con gas lacrimogeni e urticanti, un raduno molto numeroso nella parte occidentale di Teheran, in piazza Kaj, dove la gente si era raccolta per festeggiare l'accordo sul nucleare. I gas, raccontano testimoni, sono stati lanciati almeno tre volte, ma non sono bastati per far andare via la gente, che si è solo spostata poco distante. Per il 90% si trattava di giovani, alcuni dei quali avevano cominciato a ballare con la musica delle autoradio.



Uno di loro e stato anche fermato dagli agenti, ma la gente ha cominciato a gridare 'lasciatelo, lasciatelò.
Un grido che risuonava spesso durante la repressione delle proteste del 2009. L'episodio è in contrasto con l'annuncio dei giorni scorsi, da parte delle autorità, che governatori e polizia avrebbero creato un clima favorevole ai festeggiamenti.
Ultimo aggiornamento: 12:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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