Taiwan e Cina, quale è la posta in gioco? Ecco perché l'isola è strategica (e la situazione sta peggiorando)

La Cina vede Taiwan come una provincia separatista che sarà da riportare sotto il controllo di Pechino

Sabato 8 Aprile 2023 di Cristiana Mangani
Taiwan e Cina, quale è la posta in gioco? Ecco perché l'isola è strategica (e la situazione sta peggiorando)

La Cina ha inviato navi da guerra, inclusa una portaerei, nei mari intorno a Taiwan.

L'ultima dimostrazione di forza militare di Pechino è arrivata dopo l'incontro avvenuto mercoledì in California tra il presidente di Taiwan Tsai Ing-wen e il presidente della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy. La Cina vede Taiwan come una provincia separatista che sarà da riportare sotto il controllo di Pechino. Il presidente cinese Xi Jinping ha affermato che la «riunificazione» con Taiwan «deve essere attuata» - e non ha escluso il possibile uso della forza per raggiungere questo obiettivo. Ma Taiwan si considera distinta dalla Cina continentale, con una propria costituzione e leader democraticamente eletti. Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato otto navi da guerra e 42 aerei da combattimento cinesi intorno all'isola. Il ministero della Difesa di Taiwan ha detto di aver rilevato un'ulteriore nave da guerra cinese e altri 29 aerei militari dell'Esercito popolare di liberazione intorno all'isola, impegnati nelle manovre di tre giorni annunciate e cominciate oggi da Pechino. «Il Partito comunista cinese ha deliberatamente creato le tensioni nello Stretto di Taiwan che hanno un impatto negativo sulla sicurezza e lo sviluppo economico della comunità internazionale»; ha riferito il ministero in una nota, precisando che nel complesso, alle 16 locali (10 in Italia), le navi mobilitate dalla Cina solo salite a 9, mentre gli aerei a quota 71.

Innanzitutto bisogna capire dove sta Taiwan: è un'isola, a circa 100 miglia dalla costa del sud-est della Cina. Si trova nella cosiddetta "prima catena di isole", che include un elenco di territori amici degli Stati Uniti che sono cruciali per la politica estera dell'America. Se la Cina dovesse conquistare Taiwan, alcuni esperti occidentali suggeriscono che potrebbe essere più libera di proiettare il potere nella regione del Pacifico occidentale e potrebbe persino minacciare basi militari statunitensi fino a Guam e alle Hawaii. Tutto questo nelle intenzioni, perché - almeno formalmente - Pechino insiste sul fatto che i suoi interessi sono puramente pacifici.

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Taiwan è sempre stata separata dalla Cina?

Fonti storiche suggeriscono che l'isola è passata per la prima volta sotto il pieno controllo cinese nel XVII secolo, quando la dinastia Qing ha iniziato ad amministrarla. Poi, nel 1895, l'isola è stata ceduta al Giappone dopo aver perso la prima guerra sino-giapponese. La Cina ha ripreso l'isola nel 1945 dopo che il Giappone ha perso la seconda guerra mondiale. Ma nella Cina continentale è scoppiata una guerra civile tra le forze governative nazionaliste guidate da Chiang Kai-shek e il Partito Comunista di Mao Zedong. I comunisti hanno vinto nel 1949 e hanno preso il controllo di Pechino. Chiang Kai-shek e ciò che restava del partito nazionalista - noto come Kuomintang - sono fuggiti a Taiwan, dove hanno governato  per diversi decenni successivi. La Cina fa riferimento a questa storia per dire che Taiwan era in origine una provincia cinese. Ma i taiwanesi puntano sulla stessa storia per sostenere che non hanno mai fatto parte del moderno stato cinese formatosi per la prima volta dopo la rivoluzione del 1911 - o della Repubblica popolare cinese che fu fondata sotto Mao nel 1949.

Chiang Kai-shek ha guidato il Kuomintang dopo essere fuggito a Taiwan. Da allora il Kuomintang è stato uno dei partiti politici più importanti di Taiwan, e ha governato l'isola per una parte significativa della sua storia. Attualmente solo 13 Paesi (più il Vaticano) riconoscono Taiwan come Paese sovrano. La Cina esercita una notevole pressione diplomatica su altri paesi affinché non la riconoscano o facciano qualcosa che implichi il riconoscimento.

Taiwan può difendersi?

La Cina potrebbe tentare di realizzare la "riunificazione" con mezzi non militari come il rafforzamento dei legami economici. Ma in qualsiasi scontro militare, le forze armate cinesi farebbero impallidire quelle di Taiwan. Pechino spende più di qualsiasi altro paese, a eccezione degli Stati Uniti, per la difesa e potrebbe attingere a una vasta gamma di capacità, dalla potenza navale alla tecnologia missilistica, agli aerei e agli attacchi informatici. Gran parte della potenza militare cinese è concentrata altrove ma, in termini generali di personale in servizio attivo, ad esempio, esiste un enorme squilibrio tra le due parti. In un conflitto aperto, alcuni esperti occidentali prevedono che Taiwan potrebbe al massimo mirare a rallentare un attacco cinese, tentare di impedire uno sbarco a terra da parte delle forze anfibie e organizzare attacchi di guerriglia in attesa di aiuti esterni.

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Quell'aiuto potrebbe arrivare dagli Stati Uniti che vende armi a Taiwan. Finora la politica di Washington di "ambiguità strategica" ha fatto sì che gli Stati Uniti fossero deliberatamente poco chiari su se o come avrebbero difeso Taiwan in caso di attacco. Diplomaticamente, gli Stati Uniti attualmente si attengono alla politica "One-China", che riconosce un solo governo cinese - a Pechino - e ha legami formali con la Cina piuttosto che con Taiwan. Ma nel maggio dello scorso anno, il presidente Joe Biden è sembrato voler irrigidire la posizione di Washington. E, alla domanda se gli Stati Uniti difenderebbero militarmente Taiwan, Biden, questa volta, ha risposto: «». Anche se la Casa Bianca ha insistito sul fatto che Washington non ha cambiato posizione.

La situazione sta peggiorando?

Le relazioni tra Taiwan e Cina si sono deteriorate bruscamente in seguito a una visita nell'isola dell'allora presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, nell'agosto 2022. Pechino ha condannato la visita della Pelosi come «estremamente pericolosa», e subito dopo ha lanciato una serie di esercitazioni militari, compreso il lancio di missili balistici, incentrate su sei zone intorno a Taiwan, tre delle quali nelle acque territoriali dell'isola. Taiwan ha affermato che la mossa, che ha costretto navi e aerei a trovare rotte intorno a quelle aree, ha violato la sua sovranità. Ma le tensioni erano già ai massimi livelli. Nel 2021, la Cina ha inviato aerei militari nella zona di difesa aerea di Taiwan, un'area in cui gli aerei stranieri sono identificati, monitorati e controllati nell'interesse della sicurezza nazionale. Il numero di aerei segnalati ha raggiunto il picco nell'ottobre 2021 con 56 incursioni in un solo giorno, con il ministro della Difesa di Taiwan che ha affermato che le relazioni erano le peggiori da 40 anni. Da allora le incursioni sono andate avanti con sempre maggiore frequenza. La guardia costiera cinese ritiene di avere l'autorità legale per fermare e ispezionare le navi nell'area intorno a Taiwan. E ha annunciato qualche giorno fa che sarebbero iniziati i controlli sul posto. Taiwan ha reagito e ha ordinato alle proprie navi di non collaborare.

Perché l'isola è importante per il resto del mondo?

L'economia di Taiwan è estremamente importante. Gran parte delle apparecchiature elettroniche di uso quotidiano, dai telefoni ai laptop, agli orologi e alle console per videogiochi, è alimentata da chip per computer prodotti a Taiwan. Secondo una ricerca, una singola azienda taiwanese - la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company o TSMC - detiene oltre la metà del mercato mondiale. È un vasto settore, del valore di quasi 100 miliardi di dollari solo nel 2021. Un'acquisizione cinese potrebbe dare a Pechino il controllo su una delle industrie più importanti del mondo.

I taiwanesi sono preoccupati?

Nonostante le recenti tensioni tra i due paesi, il report suggerisce che molti taiwanesi sono relativamente sereni. Nell'ottobre 2021 la Taiwan Public opinion foundation ha effettuato un sondaggio tra la popolazione. Il quesito era se pensavano che alla fine ci sarebbe stata una guerra con la Cina. Quasi due terzi (64,3%) hanno risposto di no. Ricerche separate hanno indicato che la maggior parte delle persone a Taiwan si identifica come taiwanese, abbracciando un'identità nettamente diversa. E i sondaggi condotti dalla National Chengchi University dall'inizio degli anni '90, hanno evidenziato che la percentuale di persone che si identificano come cinesi, o sia cinesi che taiwanesi, è diminuita, e che la maggior parte delle persone si considera taiwanese.

 

Il prossimo anno, gennaio 2024, a Taiwan si terranno le elezioni presidenziali. Tsai Ing-wen non si potrà ricandidare per un terzo mandato. A seguito poi delle elezioni locali che hanno visto la vittoria del partito nazionalista Kuomintang, Tsai ha dato le dimissioni dalla presidenza del Partito Democratico. A succederle il vicepresidente William Lai. A differenza delle elezioni locali che sono influenzate maggiormente dalle dinamiche regionali, in quelle nazionali la linea politica scelta dai partiti rispetto ai rapporti da tenere con la Cina ha una certa rilevanza. Il Partito Democratico insiste sul fatto che se il Kuomintang avrà la meglio alle elezioni, «Taiwan diventerebbe una Hong Kong senza libertà». Il partito Nazionalista risponde a sua volta affermando che il mantenimento del potere da parte del Partito Democratico vorrebbe dire guerra certa. Una vittoria del Kuomintang verrebbe accolta con favore a Pechino. A spostare l’ago della bilancia verso uno o l’altro partito potrebbe poi essere la visita del neo-eletto speaker della Camera, Kevin McCarthy, che secondo alcune indiscrezioni uscite sulla stampa, potrebbe andare in visita a Taiwan.

Ultimo aggiornamento: 14:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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