SYDNEY - Mi ha tagliato la gola e mi ha messo in forno. questo il racconto choc di Susannah Birch che parla di un episodio cruciale della sua vita avvenuto quando aveva 2 anni.
Sembra che la madre fosse una cattolica particante e si fosse fatta prendere troppo dalla lettura della Genesi, e in particolare i versetti in cui Abramo è incaricato di sacrificare il suo unico figlio.
La donna ha fatto indossare un pigiama pulito alla bambina, l’ha unta con l’olio come nel passaggio della Bibbia e l'ha messa su una cassetta di legno per poi tagliarle la gola e metterla in forno.
Sembra però che poi la mamma di Susannah abbia avuto un momento di lucidità e abbia tirato fuori la piccola dal forno. «No. Non è ancora morta, non posso metterla nel forno se è ancora viva», successivamente ha chiamato la polizia confessando quanto era accaduto.
Oggi Susannah è una donna sana, i medici le hanno ricostruito la trachea e ha una famiglia tutta sua, ma non dimentica la vicenda: «Quell'esperienza mi ha segnato, sono anni che non vedo mia madre e porto con me ancra lo choc di quel giorno: non riesco a vedere nemmeno un coltello, sono la mia fobia».
Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 09:18
Sembra che la madre fosse una cattolica particante e si fosse fatta prendere troppo dalla lettura della Genesi, e in particolare i versetti in cui Abramo è incaricato di sacrificare il suo unico figlio.
La donna ha fatto indossare un pigiama pulito alla bambina, l’ha unta con l’olio come nel passaggio della Bibbia e l'ha messa su una cassetta di legno per poi tagliarle la gola e metterla in forno.
Sembra però che poi la mamma di Susannah abbia avuto un momento di lucidità e abbia tirato fuori la piccola dal forno. «No. Non è ancora morta, non posso metterla nel forno se è ancora viva», successivamente ha chiamato la polizia confessando quanto era accaduto.
Oggi Susannah è una donna sana, i medici le hanno ricostruito la trachea e ha una famiglia tutta sua, ma non dimentica la vicenda: «Quell'esperienza mi ha segnato, sono anni che non vedo mia madre e porto con me ancra lo choc di quel giorno: non riesco a vedere nemmeno un coltello, sono la mia fobia».