Sud Africa, l'ombra della Cia dietro l'arresto di Nelson Mandela nel 1962, l'evento che ha cambiato la storia di un continente

Domenica 15 Maggio 2016
Sud Africa, l'ombra della Cia dietro l'arresto di Nelson Mandela nel 1962, l'evento che ha cambiato la storia di un continente
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C'è la mano della Cia dietro l'arresto di Nelson Mandela nel 1962 nel Sudafrica razzista dell'apartheid. A rivelarlo è un ex agente dei servizi Usa che ha affidato la sua confessione poco prima di morire al registra inglese John Irvin, autore di un film presentato in questi giorni a Cannes e che con l'occasione lo rivela al mondo.

Cinquantaquattro anni fa quell'arresto determinò il corso della Storia, segnando l'inizio di quasi un trentennio di carcere per Mandela prima della libertà, degli accordi per la fine dell'apartheid e della sua ascesa a primo presidente nero d'un Sudafrica finalmente democratico. Donald Rickard è il nome dell'agente Cia scomparso che si occupò in prima persona dell'operazione: era "giustificata" - ha rivelato - in chiave anti-comunista e anti-sovietica. Rickard era stato intervistato e registrato da Irvin nei mesi scorsi, poco prima di morire all'età di 88 anni e oggi il Sunday Times rivela i contenuti di quel dialogo, ripresi dai media internazionali.

Agente operativo dell'intelligence Usa in Sudafrica all'epoca della presidenza Kennedy e in servizio poi nei ranghi della Cia sino al ritiro a fine anni '70, Rickard ha spiegato che la cattura di Nelson Mandela, fermato mentre si muoveva in incognito a bordo di una vettura travestito da autista fra Johannesburg e Durban, avvenne grazie alle informazioni che lui stesso fu in grado di carpire dai suoi contatti interni all'African National Congress (Anc) e che passò poi alla polizia. E nella testimonianza non emerge alcun pentimento o ripensamento: per l'agente Cia Rickard, Mandela sarebbe stato all'epoca «un giocattolo dei sovietici», uno che «si definiva democratico, ma mentiva ed era orgoglioso di essere comunista», uno che «andava fermato» prima di dar vita a «un'ondata di guerriglia», a «una rivoluzione che avrebbe aperto la strada» a un fantomatico «intervento russo».

L'IMMENSO ARCHIVIO DELLA FONDAZIONE MANDELA SOSTENUTO DA GOOGLE 

Parole contestate decisamente da Ronnie Kasrils, veterano dell'Anc, secondo il quale l'ipotesi di un intervento della Cia per favorire l'arresto di Mandela nel '62 fu in effetti sempre al centro di sospetti diffusi e sembra ora confermarsi come «un vergognoso tradimento».
Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 13:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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