Si erano sposati dentro l'acciaieria di Azovstal, il complesso siderurgico di Mariupol diventato simbolo della resistenza ucraina.
La storia
La storia è stata resa nota dal vice comandante del reggimento Azov Sviatoslav Palamar in occasione della Giornata mondiale della famiglia del 15 maggio, e rilanciata su Telegram dal Comune di Mariupol. Palamar ha raccontato che questa «famiglia dei difensori» si è unita al reggimento Azov quasi dall'inizio della sua nascita: «Si sono sposati ad Azov. La loro famiglia è nata qui e anche loro sono cresciuti qui. Anche il loro figlio è nato a Mariupol. Allochka prima della guerra lavorava come parrucchiera, lui era un funzionario delle Finanze, si preoccupava sempre più per gli altri che per se stesso. Cantava molto bene». «Sono morti due eroi, non c'era niente che potessi fare. Io e tutto il comando stiamo combattendo 24 ore su 24. Questa storia parla di una sola famiglia. Ma qui dentro ne sono nate tante altre, qui sono nate tante famiglie», ha detto il vice comandante dell'Azov, «ricordiamoci che queste persone giovani e belle ora muoiono per difendere la nostra terra».