Spazio, la Cina punta sui civili in orbita a fianco dei militari e vuole sbarcare sulla Luna, ma gli Usa: «Siamo pronti alla guerra con Pechino e la Russia»

Lo Space Command americano: "Le minacce cinesi e russe non ci lasciano alternative"

Martedì 30 Maggio 2023 di Paolo Ricci Bitti
La Cina punta sui civili in orbita a fianco dei militari e vuole sbarcare sulla Luna, ma gli Usa: «Siamo pronti alla guerra spaziale con Pechino e la Russia»

Guerre spaziali, star wars, in campo Cina, Russia e Stati Uniti.

Con una di quelle coincidenze che i cinesi amano in maniera stellare, in poche ore si sono affastellate notizie chi ci passano sì sopra la testa, ma con sibili non sempre incoraggianti. 

Civili in orbita

La Cina fa sapere, intanto, che manderà in orbita sulla stazione orbitante Palazzo Celeste un taikonauta (un viaggiatore nello spazio) non militare. Finora l'impetuosa corsa allo spazio della Cina è stata tutta sotto l'ombrello delle forze armate e questa apertura ai civili è di buon auspicio. In un trentennio Pechino, impiegando risorse enormi, ha colmato il gap con Stati Uniti, Russia ed Europa riuscendo anche a mettere a segno missioni fallite da altri, vedi quelle sulla Luna. Inoltre ha sviluppato, per prima e senza ancora incontrare rivali all'altezza, le comunicazioni satellitari quantistiche, ultrarapide e soprattutto inintercettabili. Un atout formidabile sia in campo civile (pensiamo ad esempio al flusso di contrattazioni automatiche nelle borse affidato ad algoritmi e satelliti in un sistema in cui frazioni di secondo tra l'ordine di comprare o vendere valgono milioni di dollari) sia in campo militare. Un'arma determinante se ci sarà bisogno di impartire comandi a satelliti o astronavi a grandi distanza dalla Terra.

Gui Haichao, esperto di carico utile (payload) , professore all'Università di Aeronautica e Astronautica a Pechino, parteciperà con Jing Haipeng, Zhu Yangzhu alla missione con la Shenzhou-16 diretta alla stazione spaziale Tiangong: lo ha reso noto in un briefing Lin Xiqiang, portavoce dell'Agenzia spaziale cinese (China Manned Space Agency), secondo cui Jing sarà il comandante. Il lancio della Shenzhou-16, hanno riferito i media statali, è atteso domani alle 9:31 locali (3:31 in Italia). La missione coinvolge il primo astronauta civile cinese, contro la tradizione militare: si tratta di «Gui Haichao,», ha detto Lin.

Inoltre sempre la Cina è uscita allo scoperto, come ci si attendeva, sulla missioni lunari con equipaggio. Pechino prevede di portare lassù i taikonauti entro il 2030, un battito di ciglia in questi scenari. La nuova 'corsa verso la Luna' - in parallelo ai progetti già annunciati dalla Nasa con la missione Artemis II - è stata annunciata oggi dalla China Manned Space Agency (Cmsa) in una conferenza stampa in cui il vicedirettore Lin Xiqiang ha comunicato l'avvio degli studi per l'atterraggio sul nostro pianeta. L'obiettivo della missione è quello di condurre una esplorazione scientifica e i relativi esperimenti tecnologici. Le prossime fasi di lavoro prevedono - ha aggiunto Lin - il perfezionamento di tecnologie come il viaggio di andata e ritorno con equipaggio, la permanenza a breve termine sulla superficie lunare, l'esplorazione congiunta uomo-robot, i compiti di campionamento. La Cmsa sta già conducendo vari compiti in vista di questa missione, dallo sviluppo del vettore Long March-10, a quello di una navicella con equipaggio di nuova generazione, di un lander lunare e di tute, nonché la costruzione e il collaudo di un nuovo sito di lancio, strutture e attrezzature.

La missione

La missione Artemis (che non prevede la collaborazione della Russia com'era stato auspicato) sbarcherà sulla Luna nel 2024, forse, o nel 2025, coinvolgendo anche privati come Musk e Bezos e l'Agenzia spaziale europea con l'Asi in prima linea. Ma i tempi continuano a slittare, mentre i cinesi sono tradizionalmente più puntuali: sarebbe clamoroso che arrivassero con così poco "ritardo" sulla Luna rispetto agli occidentali.

Infine gli Stati Uniti si dicono pronti, ovvero si ridicono pronti, per un conflitto nello spazio grazie al fatto di aver sviluppato tecnologie anti-satellite per contrastare le minacce poste da paesi «provocatori» come Russia e Cina. Lo ha detto il generale di brigata Jesse Morehouse dell'US Space Command, il ramo dell'esercito americano responsabile delle operazioni spaziali, spiegando che l'aggressione russa e l'ambizione della Cina di diventare la potenza spaziale dominante entro la metà del secolo non son prepararsi a battaglie in orbita.

Lo Space command finora è stata occasione di foto davanti alla Casa Bianca, con l'allora presidente Donald Trum alle stelle, e di serie tv, anche percé le altre forze armate americane e la Nasa si trovate un attore in più sul copione.

Finora solo l'Urss ha tentato goffamente di installare un cannoncino su una navicella spaziale, ma gli scienziati russi vi ci si applicarono solo per ubbidire al leader Nikita Krusciov negli anni 60. Ora gli echi di guerre stellari rimbalzano scenari sempre meno fantascientifici. La difesa dellae reti satellitari, per cominciare, diventerà un'esigenza imprescindibile se non si vuole diventare talpe che menano colpi alla cieca.

«Gli Stati Uniti d'America sono pronti a combattere stanotte nello spazio se necessario», ha detto Morehouse ai giornalisti in un briefing presso l'ambasciata americana a Londra. «Se qualcuno dovesse minacciare gli Stati Uniti d'America, o uno qualsiasi dei nostri interessi, compresi quelli dei nostri alleati e partner con i quali abbiamo trattati di mutuo sostegno alla difesa, siamo pronti a combattere questa notte».

Cina, Stati Uniti, India e Russia hanno testato le capacità anti-satellite distruggendo i propri satelliti con missili da terra. Ma tali esercitazioni, che gli Stati Uniti hanno vietato unilateralmente lo scorso anno, creano vaste nubi di detriti che mettono a rischio altri satelliti per decenni.

Quando la Russia ha abbattuto uno dei suoi satelliti nel 2021, l'esplosione ha inondato la sua orbita con oltre 1.500 frammenti tracciabili. «Quando crei quella nuvola di detriti e rimane in orbita per decenni, è quasi come far esplodere un'arma nucleare nel tuo cortile», ha detto Morehouse. «Paghi anche tu il prezzo».

Di fronte a una nuova corsa allo spazio, Morehouse ha affermato che gli Stati Uniti continueranno a sviluppare tecnologie anti-satellite «non perché vogliamo combattere stanotte, ma perché è il modo migliore per scoraggiare il conflitto», aggiungendo che lo farebbero «senza impegnarsi in test irresponsabili».

Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 09:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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