NEW YORK Prima missione militare dell’Amministrazione Biden. Il Pentagono ha effettuato un attacco aereo contro milizie filo-iraniane in Siria.
L’Amministrazione degli Stati Uniti e il governo di Teheran hanno compiuto nei giorni scorsi alcuni primi cauti passi verso una riapertura del dialogo e possibilmente un rientro dgeli Stati Uniti nell’accordo multilaterale antinucleare con l’Iran. Ma è chiaro che con l’attacco Biden ha voluto chiarire che la riapertura diplomatica non significa una volontà di tollerare offensive contro i circa 2500 militari Usa ancora di stanza in Iraq.
Il bersaglio della missione aerea nella notte è stato una base usata per il contrabbando di armi iraniane. Secondo le prime analisi, si tratterebbe di un attacco “chirurgico” e limitato, ideato in modo da non creare una escalation ma mandare un messaggio all’Iran in questo momento diplomaticamente delicato, affinchè tenga le milizie sotto controllo e non si ripetano più attacchi contro le forze americane in Iraq.
Il bilancio
Almeno 17 combattenti pro-Iran sono stati uccisi in seguito all'attacco americano in Siria. Lo rivela l'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo. «Gli attacchi hanno distrutto tre camion di munizioni (...) ci sono molti morti. Secondo un primo bilancio sono rimasti uccisi almeno 17 combattenti, tutti di Hachd al-Chaabi», ha detto il direttore dell'Osservatorio, Rami Abdel Rahmane.