Russia, 300 milioni ai partiti di 20 Paesi. Gli 007 Usa: «Così la Russia voleva guadagnare influenza all'estero»

Crosetto (FdI): fuori i nomi degli italiani. La Lega: pronti a querelare, soldi solo al Pci

Martedì 13 Settembre 2022
Gli 007 Usa: da Mosca 300 milioni in segreto ai partiti stranieri. «Così la Russia voleva guadagnare influenza all'estero»
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Trecento milioni di dollari a partiti politici, dirigenti e politici stranieri di oltre una ventina di Paesi per esercitare il suo “soft power”. Il denaro sarebbe stato trasferito segretamente dalla Russia, sin dal 2014, in Europea, Africa, Asia del Sud. E queste non sarebbero che «cifre minime» rispetto a quelle che probabilmente Mosca ha speso in questa attività, mentre si prepara nei prossimi mesi ad affidarsi sempre di più ai suoi mezzi di influenza “coperta” per tentare di minare le sanzioni internazionali per la guerra in Ucraina. La notizia arriva da un alto funzionario dell’amministrazione Biden in una conference call, mentre con una mossa inusuale il Dipartimento di Stato rende noto un cable inviato dal segretario di Stato Antony Blinken a numerose ambasciate e consolati Usa all’estero, manifestando le preoccupazioni americane. 

IL REPORT
Il cable, contrassegnato come «sensibile» ma non classificato, contiene una serie di “talking point” che i diplomatici Usa dovranno sollevare con i governi che li ospitano in merito alla supposta interferenza russa.

Si tratta di informazioni declassificate di un report dell’intelligence Usa, sulla scia di quanto già fatto dalla Casa Bianca per anticipare e smascherare le mosse del Cremlino in Ucraina. Comunicazioni che sono state condivise con i governi dei Paesi alleati coinvolti. E che hanno già scatenato il panico, soprattutto in posti come l’Italia dove, in questo momento, si sta svolgendo una campagna elettorale all’ultimo sangue, e ogni rivelazione ha un effetto deflagrante.

Al momento, i servizi di intelligence del nostro Paese sembrano cauti rispetto alle dichiarazioni Usa. Niente di ufficiale sarebbe arrivato agli uffici competenti. Segno che l’Italia non è presente? Non ci sono conferme, ma negli ambienti politici la tensione si fa sempre più elevata. E, infatti, non appena la notizia comincia a circolare, il leader della Lega, Matteo Salvini, avverte: «Soldi russi non ne ho mai presi, vi querelo». Da Guido Crosetto, invece, viene la richiesta di fare chiarezza: «Prendere soldi dalla Russia è alto tradimento. Vorrei sapere nomi, se esistono, di eventuali beneficiati italiani». E Letta: «Chiarezza prima del voto, intervenga il Copasir». Sempre la Lega attacca: «L’unica certezza - dicono - è che a incassare denaro del Cremlino è stato il partito Comunista italiano. Abbiamo dato mandato di querelare chiunque citi impropriamente la Lega. Ora basta».
A questo punto, però, se è vero che da settimane si temono ingerenze russe sulle elezioni, è anche vero che una rivelazione di questo tipo sembra, quantomeno, fuori tempo. In ogni caso, tra i servizi segreti italiani, francesi, tedeschi, è partito un fitto scambio di comunicazioni. I trecento milioni che girano da otto anni hanno agitato soprattutto l’Europa e la notizia è piombata come una possibile “September surprise” proprio alla vigilia delle elezioni legislative italiane.

I FINANZIAMENTI
L’informativa, comunque, non indica specifici “target” russi e non è la prima volta che l’intelligence Usa denuncia una campagna di influenza a suon di finanziamenti sui partiti nazionalisti, anti europei e di estrema destra che rappresentano circa il 20% del Parlamento europeo. Alla National Intelligence guidata allora da James Clapper, il Congresso americano aveva assegnato l’incarico di controllare i finanziamenti russi degli ultimi 10 anni, missione tuttora in corso. Anche allora non trapelarono i partiti coinvolti ma nel mirino dei media finirono Francia, Paesi Bassi, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca e Italia. 
 

 

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 11:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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