Russia attacca la Romania? Bucarest si prepara all'escalation, truppe Nato pronte a intervenire «rapidamente». Cosa sta succedendo

Tutti i rischi sono elencati nel report del Cepa, Center for European Policy Analysis

Martedì 19 Marzo 2024 di Alessandro Rosi
Russia attacca la Romania? Bucarest si prepara all'escalation, truppe Nato pronte a intervenire «rapidamente». Cosa sta succedendo

Meno di 24 ore per sconfiggere la Romania. Questo il tempo che impiegherebbe Putin per attaccare e conquistare Bucarest. Le difficoltà nello spostamento di truppe e munizioni della Nato, le influenze russe nei Paesi confinanti e un punto debole nel territorio consentirebbero di ottenere una vittoria in breve tempo. L'eventualità di un attacco della Russia in Romania spaventa la Nato. Anche perché, con la guerra in Ucraina, le truppe di Mosca sono a meno di 500 km da Bucarest. Più precisamente in Crimea. E pronta all'azione c'è inoltre la flotta navale nel Mar Nero. Condizioni elencate nel report del Cepa (Center for European Policy Analysis) coordinato dal generale dell’esercito americano Ben Hodges.

Un'azione del Cremlino paralizzerebbe l'Europa. Che per questo sta investendo nella difesa.

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I timori di Bucarest

Bucarest si muove. "Nel caso in cui si verifichino situazioni impreviste che prefigurano una grave crisi di sicurezza, con possibili implicazioni sull'indipendenza e sulla sovranità nazionale della Romania, il Consiglio Nord Atlantico potrà decidere di schierare sul territorio rumeno le forze della NATO forze di reazione molto elevate - la Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), per disinnescare la crisi e scoraggiare la sua escalation". Questa la lettera del presidente Klaus Iohannis che al Parlamento rumeno.

Gheorghiță Vlad, capo della difesa della Romania, ha detto: "Sì, la popolazione della Romania, come tutta la popolazione dell'Unione Europea, dell'Europa, deve essere preoccupata", in un'intervista a Europa Liberă România.

 

Porta Focsani, il principale punto debole

Due sono le possibili vie analizzate per l'attacco. Quella che preoccupa maggiormente è un'operazione di terra di parte della Russia attraverso la Porta Focsani. Che è considerato il punto più critico per la difesa della Romania, ma anche l'elemento di maggior debolezza dei confini Nato. Si tratta di una parte del territorio di Bucarest compresa tra i fiumi Danubio e Siret. Secondo gli esperti militari, l'esercito russo, posizionato sulla costa nord-occidentale del Mar Nero, raggiungerebbero la capitale in poco più di 24 ore.

Le difficoltà dell'Alleanza

C'è chi può non crederci, ma un intervento della Nato in caso di invasione russa della Romania potrebbe non essere così tempestivo. Perché? Precarietà delle infrastrutture e delle comunicazioni nella zona.

Da dove potrebbe arrivare l'attacco

Un'operazione anfibia lanciata dalla Crimea, occupata dopo l’annessione nel 2014, oppure un attacco via terra attraverso il Mar Nero. Questi i possibili scenari di un'invasione russa. Ce n'è anche un'altra, anche se più remota, presa in considerazione degli analisti. Ovvero la possibilità di occupare prima l'Ucraina e la Moldavia, e solo dopo la Romania. Ci sono, però, degli elementi che rendono queste possibilità molto remote.

I tempi di una risposta

Servirebbero enormi preparativi per la Russia per operazioni del genere. E la Nato non li ignorerebbe. Ma se ciò dovesse accadere, la Romania potrebbe perderebbe contro la Russia in meno di 24 ore. Questa la simulazione dell’accademia delle forze terrestri di Sibiu. Perché? La risposta della Nato impiega dalle 48 alle 72 ore per raggiungere qualsiasi posto dell’Alleanza. Ma ci sarebbero delle difficoltà ad intervenire in Romania a causa delle infrastrutture precarie.

La difesa

Per rispondere a un attacco russo, la Nato dovrebbe portare 20 brigate (tra i 60.000 e i 100.000 soldati). Inoltre servirebbero 20 milioni di litri di gasolio e 12.000 tonnellate di munizioni. Da dove partirebbero le operazioni di difesa? Dalla Germania, attraverso Polonia e Ucraina, oppure dal Sud, in particolare dall’Italia, sfruttando i porti della Grecia, per poi passare attraverso la Bulgaria. Ma non tutte le rotaie, i ponti e i tunnel sono in grado di sopportare il trasporto di attrezzature pesanti. Tant’è che si prende in considerazione anche l’utilizzo di gru per aggirarli. Il punto più critico? Ruse-giurgiu sul Danubio. Se la Russia lo colpisse “porterebbe al fallimento del movimento delle forze dell’Alleanza”. L'alternativa è un sistema di chiatte sul Danubio che possa creare passaggi sul fiume e trasportare i treni. 

Gli altri rischi

Un altro rischio è l'influenza russa. Il porto greco di Salonicco è controllato economicamente dalla Russia. Quindi le truppe Nato dovrebbero considerare di usare quello di Alessandropoli, che però è più piccolo. Mentre il condizionamento politico di Putin in Ungheria, Serbia e Bulgaria potrebbe creare movimenti di protesta e negare alla Nato l’accesso alle infrastrutture di trasporto.

Le soluzioni

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Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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