Oltre diciotto milioni di elettori romeni, nel rispetto di severe misure anti-Covid, si recano domani alle urne per il rinnovo del parlamento, una consultazione che vede in leggero vantaggio i liberali europeisti del premier Ludovic Orban rispetto ai socialdemocratici.
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Romania, al centro il dibattito Covid
Il Covid ha praticamente monopolizzato l'attenzione della vita pubblica e dei media in vista del voto, anche con l'episodio drammatico dei 12 morti nell'incendio dei giorni scorsi al reparto di terapia intensiva di Piatra Neamt. Con il voto di domani saranno eletti i nuovi 136 senatori e i 329 deputati del Parlamento di Bucarest. Il Partito Nazionale Liberale (Pnl) del presidente Klaus Iohannis e del premier Ludovic Orban, che il 4 novembre 2019 ha preso il posto dell'ex primo ministro socialdemocratico Viorica Dancila sfiduciata dal Parlamento, è in vantaggio secondo i sondaggi di circa 3 punti (33%-30%) proprio sui socialdemocratici (Psd).
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Romania, tutti gli scandali
Questi ultimi negli anni scorsi hanno fatto il bello e cattivo tempo a capo dell'esecutivo, venendo travolti da vari scandali legati alla corruzione, culminati con l'arresto dell'ex leader Liviu Dragnea, condannato a 3 anni e mezzo e attualmente in carcere. Disavventure che hanno determinato per i socialdemocratici un calo di consensi e la pesante sconfitta alle ultime europee. Accanto ai due principali partiti, la terza forza di maggiore rilevanza è con il centrodestra. Si tratta dell'alleanza Usr-Plus, una delle forze relativamente nuove nello scacchiere politico della Romania, data dai sondaggi attorno al 17% e che potrebbe essere la spalla di un futuro governo di centrodestra, con la possibile riconferma di Orban.
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Romania, gli schieramenti
Più indietro si trova il Pmp (Partito movimento popolare) dell'ex presidente Traian Basescu, che rischia tuttavia di non raggiungere nemmeno la soglia di sbarramento elettorale del 5%. Sull'altro schieramento di centrosinistra, Pro Romania dell'ex premier Victor Ponta viaggia poco sopra il 5%. All'estero le votazioni sono cominciate già venerdì. Il voto della diaspora, molto numerosa - sono circa 3 milioni i romeni all'estero -, è storicamente favorevole al centrodestra e la partita si giocherà anche sull'affluenza, che i sondaggi prevedono bassa, intorno al 40%. I seggi domani apriranno alle 7 e chiuderanno alle 21 ora locale (6-20 italiane), con i primi risultati parziali attesi in serata.