Il Regno Unito accelera sulla campagna vaccinale e supera il tetto dei 40 milioni di vaccini anti-Covid somministrati, inclusi circa 8 milioni di richiami. Ieri Boris Jhonson aveva confermato anche il raggiungimento di un altro traguardo: l'offerta della prima dose a tutti gli ultracinquantenni residenti nel Paese.
Ipotesi mix tra sieri diversi
L'ipotesi di dover «mischiare» i diversi vaccini anti Covid, specie laddove si rendessero necessari richiami ulteriori oltre la seconda dose con versioni aggiornate tarate in modo più specifico sulle varianti del virus, non è da escludere secondo uno dei maggiori specialisti britannici: il professor Jeremy Brown, immunologo all'University College di Londra e membro del Joint Committee of Vaccination and Immunisation, l'organismo scientifico indipendente che assiste il governo di Boris Johnson in materia di campagna vaccinale sull'isola. Per Brown, potrebbe trattarsi di una necessità pratica «una volta che si sarà completata la somministrazione della doppia dose di Moderna, o Pfizer, o AstraZeneca, visto che in futuro sarà difficile poter garantire la disponibilità dello stesso tipo di vaccino» a tutte le singole persone.
We have hit a hugely significant milestone by offering jabs to everyone in the nine highest risk groups, giving them the protection vaccines provide against COVID-19.
I want to thank everyone involved in the vaccine rollout, which has already saved many thousands of lives. pic.twitter.com/VQWo9axoLG— Boris Johnson (@BorisJohnson) April 13, 2021
A suo giudizio non vi sono controindicazioni del resto assolute al riguardo, anche se occorre attendere «i dati» delle prime sperimentazioni in atto sul «mix» di vaccini in termini di «risposta immunitaria». Parlando a Bbc Radio 4, l'accademico britannico ha poi avvertito che i vaccini, «per quanto importanti», potrebbero non bastare a impedire «una terza ondata» se il virus riprendesse forza, con una potenziale minaccia di «altri 30.000-50.000 morti» nel Regno. Aggiungendo che il contenimento della pandemia continuerà a dipendere per un certo periodo anche da altri fattori, in particolare dal rispetto di «misure di distanziamento sociale».