La tentazione di Elisabetta: lasciare lo scettro a William

Domenica 14 Gennaio 2018 di Cristina Marconi
La tentazione di Elisabetta: lasciare lo scettro a William

LONDRA -  C'è da spezzarsi il collo, a portare una corona: più di un chilo di gemme e ori sulla testa delicata di una ragazza non sono cosa da poco, soprattutto se si deve fare un discorso e viene la tentazione di poggiare lo sguardo sui fogli, intaccando un equilibrio delicato.
Meglio portare i fogli stessi all'altezza degli occhi. Parola di esperta, parola di Elisabetta II. In un documentario intitolato The Coronation, che verrà trasmesso questa sera dalla BBC, le protagoniste sono lei, la regina e la sua corona, entrambe in primo piano mentre Elisabetta commenta le immagini di quel lontano 2 giugno 1953, data della sua incoronazione trasmessa in diretta dalla BBC, un anno e mezzo dopo essere diventata di fatto sovrana in seguito alla morte prematura del padre Giorgio VI.

LE DUE CORONE
La carrozza d'oro con cui giunse all'abbazia di Westminster era ed è scomodissima, «non certo fatta per viaggiare», racconta, mentre una delle sue due corone - quella imperiale, con il secondo diamante più grande del mondo - occhieggia con i suoi 317 carati, facendo il paio con la spilla, figlia dello stesso monolite africano, che illumina il suo volto augusto da monarca, talvolta pensoso, a volte quasi un po' smarrito, e poi tutt'a un tratto radioso quando mostra quell'umorismo britannico asciutto e pungente, coi tempi comici perfetti, di cui è, va detto, indiscussa sovrana.

INCONVENIENTI REALI
«Ci sono alcuni inconvenienti con le corone, che per il resto sono cose piuttosto importanti», annuncia felice, aggiungendo che «una volta che te la metti, rimane. Rimane al suo posto intendo».
Nuovo sorriso da leonessa. Durante la guerra tutte quelle gemme furono nascoste in una scatola di biscotti di quelle vecchie di metallo e seppellite in un punto segreto del giardino di Windsor per sottrarle ad un eventuale saccheggio nazista. Un fatto poco noto che la regina rivela insieme ad un documento personale e tenero, ossia il quaderno in cui il padre le fece annotare le impressioni della sua, di incoronazione, avvenuta quando Elizabeth aveva solo 11 anni.

IN MEMORIA
«A mamma e papà, in memoria della loro incoronazione, da Lilibet. Scritto da lei stessa», si legge. Erano una famiglia unita e felice e la regina conserva un ricordo quasi magico di quell'evento. «Le arcate e le travi in alto erano avvolte in una nuvola di incanto mentre papà veniva incoronato, o almeno così pensavo», prosegue Elisabetta, una che in più di sei decenni sul trono ha capito bene che la nuvola d'incanto è la vera arma segreta per far sopravvivere un'istituzione che nei prossimi anni dovrà vedersela inevitabilmente con il problema della successione, e con la tentazione di aggirare l'eterno erede Carlo per il più giovane e smagliante William.

ULTRANOVANTENNE
Elisabetta ha 91 anni e viene da una dinastia di donne longeve - la madre morì a 102 anni - e solo di recente il marito Philip, che di anni ne ha quasi 97, ha deciso di ritirarsi progressivamente dalla vita pubblica.
Nel futuro immediato appare difficile che si possa stagliare un successore di uguale statura. Carlo, il primo in linea al trono, ha già 69 anni e ha finalmente ereditato un po' della gravitas della madre, dopo aver superato il monumentale danno d'immagine arrecato da un fantasma, quello di Diana, che solo ora sembra aver trovato un po' di pace.
Carlo era ambientalista prima del tempo, coerente - in fondo ha amato una sola donna per tutta la vita, la sua Camilla - e forse un po' troppo politico' per il pubblico britannico, ma è rassicurante e rispettato. C'è chi dice che siano stati fatti piani speciali per permettere, nel caso la regina a 95 anni fosse ancora viva, a Carlo di regnare senza essere re, evitando quell'abdicazione che Elisabetta ha giurato fin da ragazza di non fare mai.

IL PIANO REGGENZA
Un piano Reggenza che per certi versi, a livello di immagine, è già iniziato, affidato ad un quartetto di volti giovani, i Fab Four, una sorta di collettivo reale chiamato a compensare lo scarso carisma del probabile prossimo re. William e Kate, che un giorno saliranno al trono, ma che appaiono ancora un po' acerbi per il ruolo, incarnano la tradizione e il senso del dovere, mentre ai più disinvolti Harry e Meghan tocca far sognare il mondo con la loro modernità e la loro sincerità.
Il 2018 si presenta pieno di eventi reali, che dovrebbero risultare particolarmente lieti in un paese che invece versa in uno stato di profonda confusione e crisi. Ad aprile nascerà il terzogenito di William e Kate, il 19 maggio ci sarà un royal wedding di quelli da ricordare. A riprova che la nuvola di incanto che Elisabetta vedeva da bambina è ancora intatta e che lei, alla sua età, sa benissimo come conservarla.
 
Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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