Pedofilia, 497 vittime di abusi nella diocesi di Monaco. Il rapporto: «Errori di Ratzinger in quattro casi». Benedetto XVI: «Turbamento per gli abusi»

L'indagine va dal 1945 al 2019

Giovedì 20 Gennaio 2022 di Franca Giansoldati
«Ratzinger da cardinale coprì pedofili», rapporto choc di Monaco: «Quasi 500 casi di abuso sessuale
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Città del Vaticano - Le indiscrezioni che circolavano in Germania nei giorni scorsi su presunte negligenze dell'allora cardinale Ratzinger, quando era arcivescovo a Monaco di Baviera, a trattare alcuni casi di preti pedofili sono state confermate oggi.

Nella città bavarese è stato reso noto il rapporto effettuato da una commissione di legali sulla governance della diocesi negli ultimi 70 anni. L'allora cardinale Ratzinger, futuro Benedetto XVI, sembra abbia ignorato le denunce che arrivarono sul suo tavolo relative a quattro persone (non si sa se siano tutti sacerdoti o personale laico) accusate di abusi sessuali compiuti su minorenni. I fatti riguardano l'epoca in cui era arcivescovo di Monaco di Baviera (1977-1982).

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Secondo la commissione indipendente che ha presentato oggi in una affollatissima conferenza stampa i risultati di un'indagine dal 1945 al 2019 uno dei quattro aguzzini fu anche assunto dall'arcidiocesi.

Tutti e quattro gli accusati sono comunque rimasti in servizio nel loro lavoro pastorale e le vittime non hanno ricevuto ascolto da parte delle autorità ecclesiastiche. La commissione ha riferito che il papa emerito ha inviato un commento a queste accuse negando di avere tenuto una condotta scorretta.

Una affermazione che è stata giudicata contraddittoria con la abbondante documentazione raccolta. La commissione tuttavia ha elogiato Benedetto XVI per il suo impegno - una volta divenuto Papa - a contrastare e prevenire gli abusi sessuali.

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Nel lasso di tempo che va dal 1945 al 2019, e relativo agli al ministero degli arcivescovi Michael von Faulhaber, Joseph Wendel, Julius Doepfner, Joseph Ratzinger, Friedrich Wetter e, ora, Reinhard Marx, secondo la commissione sono stati 497 i casi di abuso sessuale compiuto da 261 persone (173 sacerdoti, 9 diaconi ed altri responsabili di servizi pastorali). Sempre secondo la commissione i numeri sarebbero molto più alti e molti casi non sono ancora venuti alla luce.

Al centro dell'inchiesta il modus operandi della curia, perchè le persone accusate in questo lungo periodo (oltre 40 anni) sono state reintegrate nel loro lavoro a contatto con i fedeli. Non solo: ben 18 pedofili sono stati reintegrati dopo una condanna penale.

Secondo gli avvocati che hanno effettuato le ricerche sugli archivi diocesani quello degli abusi sessuali sui minori resta un problema attuale e non «un problema del passato, con cause sistemiche».

Anche l'attuale arcivescovo, il cardinale Reinhard Marx, uno dei principali collaboratori di Francesco, sarebbe responsabile di aver gestito male due casi di abuso sessuale. Il porporato nei mesi scorsi aveva rassegnato le proprie dimissioni nelle mani di Papa Francesco proprio in vista della pubblicazione dell'odierno rapporto. Stamattina pur essendo stato invitato ha scelto di non presentarsi. L'arcivescovo commenterà il rapporto, a quanto preannunciato dall'arcidiocesi, la settimana prossima, il 27 gennaio.

In serata il segretario particolare del Papa Emerito, monsignor Georg Gaenswein ha diffuso una nota nella quale afferma che Benedetto XVI fino ad oggi non avrebbe mai conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl. Aggiungendo che nei prossimi giorni esaminerà «con la necessaria attenzione il testo. Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici».

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 18:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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