Eva Kaili si sente tradita da Francesco Giorgi e da inizio dicembre non vede la figlia di 23 mesi

L'eurodputata continua a dichiararsi innocente: respinte le richieste per i domiciliari

Sabato 4 Febbraio 2023
Qatargate, il dolore di Eva Kaili: da inizio dicembre non vede la figlia di 23 mesi e si sente tradita da Francesco Giorgi

Qatargate, il dolore più grande è il distacco dalla figlia di 23 mesi, poi il tradimento che le avrebbe riservato il compagno Francesco Giorgi. Dopo due mesi di detenzione è provata Eva Kaili, precipitata nel baratro di una cella del carcere brussellese di Haren. 

Un tradimento racchiuso in una valigetta di soldi sporchi trovata nella loro casa nel cuore di Bruxelles, dove occultare i proventi della rete di corruzione del Qatargate.

Circa 600mila euro cash dei quali l'ex vicepresidente del Parlamento europeo - torna a professare da Atene il suo avvocato Michalis Dimitrakopoulos - «non sapeva nulla» perché «mai corrotta e totalmente innocente» contro ogni accusa ritenuta «falsa» degli investigatori e dell'ormai pentito Antonio Panzeri.

Associazione criminale

Dal 9 dicembre per la 44enne eurodeputata ellenica - incolpata di associazione criminale, corruzione e riciclaggio - il tempo scorre goccia dopo goccia in una infinita agonia. «Nell'attimo in cui si è resa conto di quei soldi tossici, dentro di lei ha provato un'enorme delusione nei confronti del compagno, sono stati momenti tragici», racconta all'Ansa il legale greco, confermando anche la sconcertante versione di una via crucis giudiziaria alla quale la politica del Pasok dal passato da anchorwoman sarebbe stata sottoposta dal team del procuratore belga Michael Claise, responsabile a metà gennaio, a suo dire, anche di sedici ore di tortura in stile «medievale».

 

Due lunghi interrogatori

Una denuncia «rafforzata dalla mancanza di risposte da parte delle autorità belghe che - attacca l'avvocato -, se Eva avesse mentito, avrebbero potuto mostrare pubblicamente le riprese della camera di sorveglianza della cella» di polizia dove era stata portata.

Nei due lunghi interrogatori con gli inquirenti e nelle due udienze davanti alla Camera di Consiglio, Kaili ha ripetuto più volte di non aver mai favorito il Qatar o il Marocco nella sua attività politica, ma quindici giorni fa si è comunque vista prolungare la carcerazione di un altro mese. Un colpo duro per una madre che - rimarca Dimitrakopoulos - «non vuole un trattamento speciale, ma soltanto vedere la figlia», affidata alle cure del nonno Alexandros (padre di Kaili) «almeno due volte a febbraio, e che tutto ciò che vale per gli altri detenuti valga anche per lei».ù

Il pentito Panzeri

Nel frattempo, a difenderla con fermezza dall'ipotesi accusatoria di Claise, in vista della nuova udienza per il riesame della custodia cautelare in programma il 16 febbraio, ci pensano lo stesso legale assoldato in patria da molte personalità di spicco e il suo collega belga dalle origini elleniche, André Risopoulos. Dal loro punto di vista «non sussiste il rischio che distrugga le prove». Ma quello che il pentito Panzeri torni ad accusarla e la sua pena si dilati ancora, sì.

Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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