Putin, mossa anti tradimento: nessuno può lasciare Mosca (e la Russia). Le auto sanzioni a funzionari e vertici

Il sistema di controlli all'uscita dal Paese è stato descritto al Moscow Times da 10 ex e attuali funzionari, tra i quali una vecchia conoscenza del presidente russo

Martedì 28 Marzo 2023 di Cristiana Mangani
Putin, mossa anti tradimento: nessuno può lasciare Mosca (e la Russia). Le auto sanzioni a funzionari e vertici

Non solo controlli esterni: dall'inizio della guerra in Ucraina, Vladimir Putin continua a sentirsi accerchiato e ha disposto che vengano anche limitati e rigidamente monitorati i viaggi all'estero degli alti funzionari russi - inclusi legislatori, governatori e vertici di società statali. Il tentativo è quello di scongiurare fughe e defezioni e di ostacolare il lavoro dell'intelligence straniera che potrebbe così riuscire ad assumere maggiori informazioni su quanto sta avvenendo al Cremlino.

Putin, la mossa anti tradimento

Il sistema di controlli all'uscita dal Paese è stato descritto al Moscow Times da 10 ex e attuali funzionari, tra i quali una vecchia conoscenza del presidente russo.

Naturalmente hanno tutti chiesto di poter rimanere anonimi, anche perché già i precedenti resoconti dei media avevano evidenziato “il nuovo rigore” proprio riguardo alla possibilità di fare viaggi all'estero. Ma finora non si conoscevano i dettagli dell'operazione. «Nessuno può andare fuori senza un permesso individuale», dice uno dei funzionari. Viene impedito di fare vacanze o viaggi personali all'estero e questo non fa che accentuare l'isolamento della Russia, e riflette anche le crescenti paure di Mosca verso i rischi rappresentati da spie straniere e voltagabbana.

Gola profonda

Queste misure sono uno sforzo «per impedire ai funzionari di disertare», ha spiegato il critico del Cremlino Gennady Gudkov, ex ufficiale del Kgb sovietico ed ex deputato della Duma di Stato. Secondo funzionari attuali ed ex, le restrizioni sono attuate in diversi modi. Uno è la raccolta di passaporti stranieri di funzionari selezionati e dipendenti di società statali da parte del Servizio di sicurezza federale (Fsb), una pratica che hanno confermato in tanti. E questo non è l'unico metodo adottato per il controllo dei viaggi. L'Fsb mantiene un database di funzionari, governatori e altri dipendenti statali che devono ottenere il permesso per lasciare il paese, hanno detto al Moscow Times il funzionario del Cremlino, un funzionario del governo e due ex funzionari. «Il database ha quelle che vengono chiamate caselle di controllo. Per uscire, devono essere deselezionate in anticipo», hanno chiarito gli interessati alle restrizioni.

 

La «doppia approvazione»

Prima della guerra in Ucraina, questo permesso si otteneva da un diretto superiore, e bastava quello. Dall'inizio del conflitto, la pratica è diventata notevolmente più rigida. Gli alti funzionari devono ora ottenere la cosiddetta «doppia approvazione» per qualsiasi viaggio all'estero, sia dal loro diretto superiore sia dal capo del loro superiore. Questo significa che non è raro che la questione di un viaggio all'estero sia gestita dal capo dello staff del Cremlino Anton Vaino o persino dallo stesso Putin. «Nonostante il conflitto in corso, a volte è lo stesso presidente a esaminare questi elenchi, capire chi va all'estero e per quale scopo», ha confermato un funzionario che è molto addentro alle dinamiche interne al governo. Molti ritengono che la decisione di limitare in questo modo la libertà di movimento degli alti funzionari possa essere stata presa solo al Cremlino. «Questa decisione arriva dal vertice della leadership russa - ha dichiarato un membro anziano del parlamento russo -. Da Putin, insieme all'Fsb e ai membri del Consiglio di sicurezza».

 

Trasferte vietate

Sebbene sia difficile valutare quante richieste di recarsi all'estero siano state accolte o rifiutate, sembra confermato che le maggiori restrizioni riguardino proprio queste “trasferte”, tanto da far diventare i viaggi furoi confine come una vera e propria eccezione«Formalmente, i confini sono aperti - sono ancora le testimonianze raccolte -, ma i funzionari subiscono pressioni. E' stato proibito di viaggiare ormai a un numero significativo di persone». Per un incidente avvenuto quattro mesi dopo l'invasione dell'Ucraina, un alto funzionario russo che si stava preparando a recarsi in una località straniera da un aeroporto di Mosca, è stato bloccato ai controlli, nonostante avesse fatto sempre molti viaggi all'estero per lavoro e vacanze. E dopo un'ora gli è stato detto che non avrebbe potuto viaggiare. «Per favore torna ai tuoi doveri», è la formula con la quale hanno respinto la sua richiesta di partire. E sembra che anche i funzionari che richiedono in anticipo il permesso di viaggiare vengano spesso respinti. Ci sono stati molti esempi di programmi di vacanze annullati durante il periodo di Natale e Capodanno. «Ci sono stati casi in cui a persone di altissimo profilo è stato detto: No, niente ferie. Vacanza al lavoro”», ha raccontato il top manager di una azienda statale.

E non finisce qui, perché c'è la convinzione diffusa che stia per arrivare un divieto totale ai funzionari di viaggiare all'estero già quest'anno. A gennaio, la Duma di Stato, la camera bassa del parlamento russo, ha approvato un emendamento che obbliga tutti i deputati a informare in anticipo la commissione competente dei viaggi all'estero. E il capo della compagnia mercenaria Wagner, Yevgeny Prigozhin, il mese scorso ha presentato una lettera in cui esortava i legislatori ad approvare una legislazione che vieti a qualsiasi funzionario di allontanarsi dalla Russia. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha replicato che al Cremlino non si discuteva di un divieto di viaggio, ma che erano a conoscenza della proposta di Prigozhin.

Le eccezioni

Divieti non ufficiali esistono attualmente nelle regioni di Vologda, Ulyanovsk e Tambov, così come nelle repubbliche di Mari El, Chuvashia e Ossezia del Nord, secondo i resoconti dei media locali. Nonostante le regole severe, sono ancora concesse alcune eccezioni per gli alti funzionari. In due casi di alto profilo - quello dell'ex ministro delle finanze Alexei Kudrin e dell'ex consigliere di Putin Anatoly Chubais - Putin ha concesso loro il permesso di lasciare il paese. Kudrin, un alleato del presidente, ex capo della Camera dei conti, si è recato in Israele almeno due volte nel 2022. La notizia del viaggio ha provocato un contraccolpo politico, con un deputato del Partito Comunista che ha chiesto all'Fsb di verificare il rispetto da parte di Kudrin delle leggi sul segreto di stato . Chubais, lo "zar della privatizzazione" della Russia post-sovietica, si è dimesso da inviato speciale del Cremlino in risposta all'invasione e ha lasciato la Russia a marzo. «Entrambi sono stati in grado di andarsene solo dopo che Putin ha dato personalmente il suo permesso», è stato spiegato dalle fonti anonime.

I controlli 

E i controlli aumentano al ritorno dal viaggio. La dipendente di una società statale - che non è soggetta alle rigide restrizioni di viaggio - è stata interrogata da un ufficiale dell'Fsb dopo una visita di dicembre in un paese vicino alleato della Russia. «L'ufficiale voleva sapere se ero stata avvicinata dai servizi segreti - ha dichiarato lei stessa al Moscow Times -, se mi era stato chiesto di firmare documenti che condannavano le politiche del nostro presidente e anche perché ero andata all'estero».

Tale interesse crescente non sorprende perché i funzionari che lasciano il paese sono visti come una minaccia alla sicurezza dal Cremlino, secondo Andrei Soldatov, giornalista investigativo russo ed esperto di spie russe. Ed è per questo che maggiori libertà di viaggiare all'estero per alti funzionari russi sembrano improbabili fintanto che la guerra in Ucraina continuerà e la Russia rimarrà bloccata nel confronto con i paesi occidentali. 

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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