Vladimir Putin fa vedere i muscoli per mostrare le sue dobolezze. Nel suo entourage c'è chi non sarebbe d’accordo con i referendum di secessione di alcuni territori ucraini, organizzati dal presidente russo su due piedi. Secondo Repubblica il primo dei suoi uomini di fiducia che avrebbe espresso la sua contrarietà al voto, stando a fughe di notizie dal Cremlino, sarebbe proprio Serghej Kirienko, soprannominato “il viceré del Donbass”, il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale incaricato di curare i rapporti con le Repubbliche separatiste nell’Est Ucraina e con tutti i territori ucraini “liberati” dalla Russia.
Altri cominciano a manifestare il proprio dissenso verso la cosiddetta "operazione militare speciale" in Ucraina con segnali più evidenti anche alla popolazione, come ha fatto il sindaco di Mosca, Serghej Sobjanin, ordinando di rimuovere dalla città le “Z” a sostegno dell’offensiva.
I militari agli ordini da Vladimir starebbero assistendo con le armi in mano alle operazioni di voto nel Donetsk, una delle quattro regioni ucraine occupate dove da ieri sono stati convocati "referendum" che sanciscano l'annessione alla Russia di questi territori. "Gli Stati Uniti non riconosceranno mai territori dell’Ucraina che non sono parte dell’Ucraina", ha dichiarato il presidente americano Joe Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca con cui ha definito i referendum una "farsa".