Putin e Lukashenko, Bielorussia in campo al fianco della Russia? Ecco perché può essere il segnale della debolezza dello Zar

Il leader di Minsk, dopo aver convocato un incontro urgente con le forze armate e di sicurezza, ha annunciato che schiererà le sue truppe al fianco di quelle russe

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Cristiana Mangani
Putin e Lukhashenko, cosa significa l'entrata in guerra della Bielorussia al fianco della Russia? «Nato e Ue vogliono colpirci»

A darne notizia sono i media statali, secono i quali il presidente Alexander Lukashenko ha annunciato che la Bielorussia e la Russia «dispiegheranno truppe congiunte».

La ragione della decisione, sbandierata dal più fedele alleato dello zar russo, è stata presa «a causa dell'aggravamento ai confini occidentali dello Stato dell'Unione». Ed è per questo - ha dichiarato ancora Lukashenko - «che abbiamo deciso di schierare un raggruppamento regionale della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia».

Bielorussia, l'accelerata improvvisa

La posizione che la Bielorussia sembrerebbe orientata a prendere arriva nei giorni in cui Vladimir Putin decide di bombardare in maniera massiccia anche quella parte dell'Ucraina che sembrava essere tornata a vivere. Il presidente russo, con ogni ipotesi di colloqui di pace a breve termine naufragata negli ultimi giorni, ha mostrato di voler cambiare il trend di una guerra che da mesi lo vede indietreggiare. E per farlo ha deciso di allargare il conflitto coinvolgendo uno dei suoi alleati di ferro, Lukashenko. Così il leader di Minsk, dopo aver convocato un incontro urgente con le forze armate e di sicurezza, ha annunciato che schiererà le sue truppe al fianco di quelle russe. Una scelta, dice, legata a informazioni in suo possesso che suggeriscono la volontà dell’Ucraina di voler attaccare il suo Paese, mentre la Nato e alcuni Stati membri dell’Ue starebbero addirittura pensando a diverse opzioni per un’offensiva su Minsk, anche con l’uso di un’arma nucleare. «La situazione intorno alla Bielorussia, come abbiamo già detto, rimane tesa – ha affermato Lukashenko nel corso dell’incontro – Una delle ragioni è che l’Occidente continua a sostenere che l’esercito bielorusso si impegnerà direttamente in Ucraina. Essendo stati influenzati da queste storie fasulle, i leader militari e politici dell’Alleanza nord-atlantica e di alcuni Paesi europei stanno ora valutando apertamente le opzioni per compiere un’aggressione contro il nostro Paese, fino a condurre un attacco nucleare».

 

Le tappe del ruolo della Bielorussia

Quando Mosca ha dato il via all'invasione alla fine di febbraio, è seguito un sostanziale dispiegamento delle forze russe dell'aviazione in Bielorussia. Tuttavia, Lukashenko non è intervenuto con le sue truppe nell'"operazione militare speciale" avviata dal Cremlino. Ancora la scorsa settimana diceva che la Bielorussia «è stata coinvolta nella guerra Russia-Ucraina ma non è una parte militare attiva nel conflitto. Per quanto riguarda la nostra partecipazione, stiamo in effetti partecipando - ha aggiunto -. Non lo nascondiamo. Ma non stiamo uccidendo nessuno. Non mandiamo i nostri militari da nessuna parte. Non violiamo i nostri obblighi».  La partecipazione alla guerra - ha anche spiegato - era solo per impedirne la diffusione in Bielorussia e contrastare un possibile attacco al Paese con il pretesto di un'operazione militare speciale da Polonia, Lituania e Lettonia». E ancora: «Se il livello di minaccia raggiunge il livello attuale, inizieremo a schierare il gruppo Union State». Alcune indiscrezioni sostengono anche che Lukashenko abbia affermato che il raggruppamento è iniziato e che sia già in corso da due giorni. Non è noto, però, cosa comprenda e dove verrà distribuito.

La reazione dell'Unione europea

Alle minacce di Minsk ha reagito la Ue. «Abbiamo preso nota delle false accuse del regime di Lukashenko, sono infondate, ridicole. Sono inaccettabili. L'Ucraina qui è la vittima. L'Ue esorta il regime della Bielorussia dall'astenersi da qualsiasi coinvolgimento» nel conflitto russo-ucraino, ha detto il portavoce del Servizio di Azione Esterna Ue Peter Stano, bollando come una «escalation» le ultime dichiarazioni del presidente Lukashenko su un supposto attacco ucraino a Minsk che sarebbe in preparazione.

Da Mosca, per tutta la mattinata, non si sono avute conferme né reazioni. La richiesta dell'intervento di un alleato, dopo che 200 mila soldati sono stati reclutati di recente, mostra debolezza nella strategia putiniana. Tanto che qualche dichiarazione è arrivata da un funzionario della difesa russa che ha sminuito la necessità che le truppe bielorusse partecipino alla "operazione militare speciale". Andrei Kartapolov, capo del Comitato di difesa della Duma russa, ha dichiarato a Ria Novosti che «non è necessario» che la Bielorussia unisca le forze con la Russia.

Il rapporto con la Polonia

Kartapolov ha spiegato, poi, che il dispiegamento di forze congiunte è stato principalmente in risposta alle azioni della Polonia, che secondo lui avrebbero iniziato a schierare formazioni al confine con la Bielorussia. «Il dispiegamento ha lo scopo di alleviare le preoccupazioni di Alexander Grigoryevich (Lukashenko) e dei nostri fratelli bielorussi - ha affermato - Certo, non possiamo rimanere indifferenti... Questo non è un raggruppamento nuovo, era già previsto. È stata semplicemente presa una decisione su richiesta del Presidente della Bielorussia di schierare questo gruppo. È troppo presto per dire in che misura. La decisione sarà presa dallo stato maggiore dei nostri paesi».

Le accuse

Se non bastasse, è notizia di ieri, secondo lo Stato maggiore delle forze ucraine, che le truppe russe stiano negoziando con Paesi terzi l'acquisto di munizioni che starebbero anche spostando dalla Bielorussia. L'Ucraina accusa, poi, la Russia di aver usato nel suo raid di questa mattina droni iraniani lanciati non solo dalla Crimea ma anche dalla Bielorussia. «Il nemico ha usato droni iraniani, modello Shahed-136, lanciati dal territorio della Bielorussia e contemporaneamente dalla Crimea occupata», si legge in una nota dello Stato Maggiore ucraino pubblicata su Facebook, precisando che la difesa aerea ne ha distrutti nove.

E nello scambio reciproco di accuse, il ministero degli Affari esteri della Bielorussia ha convocato l'ambasciatore dell'Ucraina, per chiedere spiegazioni sulla presunta preparazione di un attacco di Kiev al loro territorio. «La parte bielorussa - sottolinea il ministero ucraino - afferma che l'Ucraina starebbe pianificando un attacco al territorio della Bielorussia. Questa informazione non corrisponde alla verità. Respingiamo categoricamente le insinuazioni del regime bielorusso. Non escludiamo che la consegna della nota diplomatica possa rientrare nel piano della Federazione Russa di portare avanti provocazioni. L'Ucraina non ha mai invaso territori stranieri. Aderiamo rigorosamente alle norme e ai principi fondamentali del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Le autorità in Bielorussia dovrebbero smettere di soddisfare i capricci del Cremlino e smettere immediatamente di fornire supporto alla Russia nella sua aggressione contro l'Ucraina».

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 09:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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