Primarie repubblicane, Nikki Haley deve vincere nel New Hampshire per continuare a sfidare Donald Trump

Se arriverà seconda, potrà continuare nella corsa per la nomination repubblicana solo se la distanza fra lei e l'ex presidente sarà molto ridotta

Martedì 23 Gennaio 2024 di Anna Guaita da New York
Primarie repubblicane, Nikki Haley deve a vincere nel New Hampshire per continuare a sfidare Donald Trump

NEW YORK  I sondaggi fino a ieri mattina davano l’ex governatrice della South Carolina ed ex ambasciatrice all’Onu in posizioni distanziate, ma non incolmabili.

E lei si è buttata a capofitto nei comizi e nelle interviste. Appena 52enne e atletica, ha retto benissimo al ritmo bruciante degli impegni, e non ha ripetuto gli errori e le gaffe che ha fatto nei giorni scorsi e che l’avevano indebolita, come ad esempio non riconoscere che la Guerra Civile è scoppiata perché il Sud, e in particolare la sua South Carolina - che fu il primo Stato a secedere e il primo a cominciare le ostilità - volevano mantenere la schiavitù. Quella sua gaffe qualche settimana fa l’aveva fatta indietreggiare proprio qui nel New Hampshire, che invece nella Guerra Civile combatté nell’Unione con un eroismo gigantesco paragonato alle sue piccole dimensioni. L’incapacità di ammettere un dato storico scomodo per il suo Stato l’aveva fatta apparire poco coraggiosa, come peraltro era sembrata per la sua reticenza a confrontarsi direttamente con Trump.

Reticenza che ha finalmente abbandonato, tanto che negli ultimi giorni ha attaccato l’ex presidente senza più remore, elencandone gli errori e le bugie: «Donald Trump non fa che mentire sul mio conto, immaginate cosa potrà fare se sarà rieletto presidente» ha denunciato ieri mattina, aggiungendo anche gli esempi di dimenticanze, confusione, mancanza di lucidità di cui Trump ha dato prova. Invece ha presentato se stessa come «la leader della nuova generazione di cui gli Usa hanno bisogno». E nel fare ciò si è di fatto anche piazzata come possibile rivale dello stesso presidente Joe Biden, la cui età avanzata è da almeno due anni al centro del dibattito nazionale.

L’appuntamento di oggi nel New Hampshire è aperto a tutti gli elettori, quindi anche ai cosiddetti “undecleared”. In totale gli aventi diritto sono 900 mila, di cui 262 mila Dem, 267 mila Rep, e 370 mila undecleared, cioè indipendenti. La speranza di Nikki è che questi ultimi, e con loro la frotta dei repubblicani moderati no-Trump, le diano la fiducia. Certo dalla sua parte non ha solo l’attuale governatore Christopher Sununu, un repubblicano di centro estremamente popolare, ma anche l’ex governatore Judd Gregg che sostiene: «Se davvero i repubblicani vogliono sconfiggere Biden dovrebbero votare Nikki perché nei sondaggi lei sola vince alla grande contro Biden». E’ chiaro che i grandi investitori hanno fede che lei non si fermerà, comunque vada oggi nel New Hampshire, tant’è che i miliardari di Wall Street hanno organizzato una serata di raccolta di fondi per il 30 gennaio. Fra i commentatori qualcuno avanza l’ipotesi che se Nikki continuerà ad avere fondi a sufficienza, non si tirerà indietro e tenterà di raccogliere abbastanza delegati per presentarsi alla Convention di Milwaukee il 15 luglio ed essere pronta a sostituire Trump se necessario, o barattare i suoi delegati in cambio di qualche concessione nel programma elettorale.

Trump dal canto suo non sta facendo tanta fatica in questa fase della campagna, fidandosi del fatto che i sondaggi lo danno in vantaggio di almeno undici punti. Peraltro ieri l’ex presidente doveva presenziare all’udienza della causa per diffamazione che gli ha mosso la scrittrice EJean Carroll, ma il suo stesso avvocato Alina Habba ha dovuto chiedere lo slittamento perché si sentiva male e si sospettava che avesse il Covid.

Nel frattempo, i democratici terranno delle primarie anomale, non autorizzate dal partito nazionale. Solo i candidati Dean Phillips e Marianne Williamson appariranno sulla scheda elettorale, mentre Joe Biden non ci sarà per una decisione tecnica sul calendario delle primarie decisa dalla dirigenza nazionale che ha messo il partito dello Stato in contrasto con il Comitato Nazionale. I delegati del New Hampshire dunque non verranno assegnati, e queste primarie per i Dem non hanno validità. Ma, nella speranza di evitare a Biden l’imbarazzo di vedersi superare da uno sconosciuto, molti elettori hanno deciso di scrivere comunque a penna il nome del presidente sulla scheda.
Anna Guaita

Ultimo aggiornamento: 15:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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