La premier neozelandese Jacinda Ardern si dimette a sorpresa. Lo ha fatto in una conferenza stampa in cui è apparsa emozionata e in cui ha utilizzato a ripetizione le parole "empatia" e "gentilezza" per descrivere il suo mandato. Ma perché lascia la guida della Nuova Zelanda? «È arrivato il momento», spiega semplicemente lei.
E a un certo punto l'effetto del suo discorso è stato straniante: poteva essere una conversazione captata dentro la cameretta di una bimba che parla con la madre. E invece era il suo discorso alla nazione. Lei, la presidente neozelandese Jacinda Ardern che comunica in diretta le dimissioni. Ec ascoltarla c'era anche Neve, la figlia di 4 anni. Perchè Ardern a un certo punto si rivolge a lei e le dice davanti a tutti: «La mamma non vede l'ora di essere presente quando inizierai la scuola quest'anno». Ora in Nuova Zelanda è estate. Poi questo concentrato privatissimo di emozioni si trasferisce dalla virtuale cameretta della figlia alla sua camera da letto, con la premier che dice in diretta al compagno Clarke Gayford: «Sposiamoci finalmente!».
E allora, è deciso: basta impegni pubblici e responsabilità per Ardern che lascia l'incarico di governo per dedicarsi di più alla famiglia.
«Non ho più abbastanza energia», ha detto la premier. «È arrivato il momento», ha aggiunto. E giù una serie di confessioni a braccio, studiate ma comunque viscerali, emotive. C'è persino una punta di fierezza in quell' alzare bandiera bianca e dichiararsi "unfit", non più adeguati alla situazione.
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«Sono umana, i politici sono umani. Diamo tutto quello che possiamo per tutto il tempo che possiamo. Poi arriva il momento. E per me è arrivato il momento», ha detto la leader laburista.
«Me ne vado, perché da un ruolo così privilegiato derivano delle responsabilità: la responsabilità di sapere quando sei la persona giusta per guidare e anche quando non lo sei. So cosa richiede questo lavoro. E so che non ho più abbastanza energia per farlo bene. È così semplice», ha detto.
Il suo mandato di primo ministro si concluderà entro il 7 febbraio, ma Ardern continuerà a essere deputato fino alle elezioni di quest'anno.
Classe 1980, 42 anni, Ardern è diventata il più giovane capo di governo donna al mondo quando è stata eletta primo ministro nel 2017 a 37 anni. Ha guidato la Nuova Zelanda durante la pandemia di Covid-19, durante l'attacco terroristico a due moschee di Christchurch e l'eruzione vulcanica dell'Isola Bianca.
«Spero di lasciare ai neozelandesi la convinzione che si può essere gentili ma forti, empatici ma decisi, ottimisti ma concentrati. E che si può essere il proprio tipo di leader, che sa quando è il momento di andarsene», ha detto Ardern.
Progetti per il futuro? Le chiedono dopo il suo discorso commosso. «Trascorrere più tempo con la famiglia», risponde lei. Poi raccoglie i fogli e se ne va.