Pomodori, frutta e verdura razionati in Gran Bretagna: allarme nei supermercati. Cosa succede e perché c'è questa carenza

Da Lidl Uk si possono acquistare solo un massimo di tre confezioni di peperoni, cetrioli e pomodori

Lunedì 27 Febbraio 2023
Pomodori, frutta e verdura razionati in Gran Bretagna: allarme nei supermercati inglesi. Cosa succede e perché c'è questa carenza

Carenza di frutta e verdura in Gran Bretagna e GDO in affanno- Sale a 4 il numero di catene di supermercati britannici costrette a far fronte alla carenza di alcune verdure importate tradizionalmente nell'isola in inverno dal Nord Africa o dal Sud della Spagna con forme temporanee di razionamento. Dopo l'annuncio dei giorni scorsi di Asda, Morrisons e Tesco, oggi è arrivato quello di Lidl, leader della grande distribuzione low cost, che ha a sua volta deciso di limitare a tre confezioni per avventore le quantità di prodotto acquistabili: limitatamente a pomodori, peperoni e cetrioli. Sono scattati limiti anche per lattuga, insalate, broccoli, cavolfiori e lamponi. Questi sono i prodotti razionati e meno disponibili, al momento. 

L'allarme scaffali vuoti, sebbene circoscritto ad alcuni tipi di vegetali e molto meno presente in negozietti o mercati, ha riproposto situazioni già verificatisi nel recente passato: e indicate allora, almeno in parte, come conseguenza delle barriere commerciali del dopo Brexit. In realtà stando alle analisi di alcuni esperti, ai portavoce di organizzazioni di categoria e a media come la Bbc, il problema avrebbe tuttavia a che fare più che altro con la scarsa disponibilità a monte nei Paesi produttori causata da fenomeni climatici irregolari e di maltempo eccezionale abbattutisi in questa stagione sulle coltivazioni. È quel che ha dichiarato, d'altronde, anche il governo britannico: il maltempo in Africa e in Europa sta facendo saltare la filiera della distribuzione ortofrutticola.

Ma ci sono altri fattori che concorrono alle "shortages". 

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Clima e costo dell'energia

Sembra infatti più un insieme di fattori che messi insieme causano il fenomeno degli scaffali vuoti nei supermercati. Non si può infatti trascurare anche l'impatto dei prezzi elevati dell'elettricità sui prodotti coltivati nelle serre nel Regno Unito e nei Paesi Bassi.

La catena Asda ha limitato a tre per cliente le vendite di lattughe, insalate, broccoli, cavolfiori e lamponi, oltre a pomodori, peperoni e cetrioli. Morrisons ha fissato un limite di due per cetrioli, pomodori, lattughe e peperoni. L'ex amministratore delegato di Sainsbury's, Justin King, ha dichiarato alla BBC che sono stati posti dei limiti per evitare che altri rivenditori acquistassero le scorte: «Anche i fruttivendoli della High Street, quando non riescono a rifornirsi dai grossisti, iniziano a comprare dagli scaffali dei supermercati».

Perché questa carenza?

Secondo il British Retail Consortium (BRC), nei mesi invernali il Regno Unito importa circa il 95% dei pomodori e il 90% delle lattughe, per lo più dalla Spagna e dal Nord Africa. Ma il fattore clima ha sconvolto i piani: la Spagna meridionale ha sofferto un clima insolitamente freddo e in Marocco i raccolti sono stati colpiti da inondazioni, mentre le tempeste hanno causato ritardi o cancellazioni dei traghetti. Il fenomeno delle carenze ha colpito il primo anello della catena, in Africa. All'inizio di questo mese, il Marocco ha bloccato le esportazioni di pomodori, cipolle e patate verso i Paesi dell'Africa occidentale, nel tentativo di proteggere le esportazioni verso l'Europa.

La verdura e la frutta disponbile nel Regno Unito arriva però anche da coltivazioni domestiche e dai Paesi Bassi. Ma non bastano neppure quelle a rifornire i supermercati poiché gli agricoltori di entrambi i Paesi hanno ridotto l'uso delle serre per le colture invernali a causa dell'aumento dei prezzi dell'elettricità. E quindi succede che i tre quarti delle colture di cetrioli e peperoni del Regno Unito hanno ritardato la semina a causa degli alti costi energetici. 

La National Farmers Union ha chiesto per questo un maggiore sostegno per i coltivatori britannici e ha protestato perché il settore non è stato incluso nel programma di sostegno del governo per le industrie ad alta intensità energetica. I sindacati degli agricoltori fanno previsioni fosche e sostengono che le carenze potrebbero protrarsi fino a maggio. 

Ma allora la Brexit c'entra sì o no?

La narrazione è che il referendum inglese per uscire dall'Europa sia il principale motore delle carenze eppure sono stati segnalati problemi anche in Irlanda, che è parte della UE. La Brexit, e le barriere commerciali che ha imposto nello scambio di prodotti, non sembra essere un fattore determinante, dunque. La Brexit incide nel settore dei prodotti freschi nel momento in cui bisogna impiegare lavoratori provenienti dai Paesi dell'UE. Ma, anque questo è problema risolto dal nuovo sistema di permessi per i lavoratori stagionali.

Ksenija Simovic, consulente politico senior del Copa-Cogeca, un gruppo che rappresenta gli agricoltori e le cooperative agricole dell'UE, interpellata da BBC ha affermato che la Brexit non è la ragione principale, ma non ha aiutato. Perché? Perché le imprese europee traggono vantaggio sia dalla vicinanza ai luoghi di coltivazione dei prodotti, sia da catene di approvvigionamento più semplici e meglio coordinate. Simovic è dunque arrivata a una conclusione abbastanza netta: se c'è una carenza di offerta, è più probabile che i prodotti disponibili rimangano all'interno del mercato unico.

«Per un fornitore è meno costoso rifornirsi nei Paesi Bassi e in altri Paesi del nord, perché non deve negoziare le 25 miglia del Canale della Manica, che aggiungono un costo»​, ha dichiarato a Euronews Chris White, direttore di Fruit Net, che ha spiegato che la gestione dei costi e della burocrazia aggiuntivi imposti dalla Brexit per far passare la frutta e la verdura fresca attraverso la Manica si sta chiaramente rivelando troppo costosa per alcuni produttori, motivo per cui i pomodori raggiungono i supermercati in Francia, Belgio o Paesi Bassi, ma non in Gran Bretagna. 

 

Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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