Polonia, il piano della resa. «Era pronta a cedere il 40% dei suoi territori in caso di invasione russa», il documento dal ministero

Viene inoltre sottolineato che nel 2011 le forze della NATO impiegarono fino a 14 giorni per schierare un contingente militare internazionale in Polonia

Lunedì 18 Settembre 2023
Polonia, il piano della resa: era pronta a cedere il 40% dei suoi territori in caso di invasione russa

Cedere il 40% dei territori in caso di invasione russa. La Polonia svela il piano della resa. Sviluppato dal precedente governo di Varsavia e oggi diffuso dal ministero della difesa. Cosa prevedeva? Una ritirata dell'esercito su larga scala attraverso il fiume Vistola, poco lontano dalla capitale. “La strategia per l'impiego delle forze armate, approvata dall'allora capo del Ministero della Difesa Klich, indicava che la difesa indipendente del paese sarebbe durata al massimo due settimane, e in sette giorni il nemico avrebbe raggiunto la riva destra della Vistola", spiega il titolare del dicastero Mariusz Błaszczak. 

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Il documento "top secret"

Il piano di difesa era stato concordato nel 2011 ed elaborato in caso di invasione russa della Polonia.

Nel documento (classificato come top secret nel 2013) si legge che, dopo “il ritiro nel perimetro strategico, gli sforzi principali saranno volti a fermare l’offensiva nemica e a mantenere le teste di ponte sulla riva destra della Vistola, nonché ad assicurare l’accoglienza delle truppe alleate della NATO”. Viene inoltre sottolineato che nel 2011 le forze della NATO impiegarono fino a 14 giorni per schierare un contingente militare internazionale in Polonia e iniziare a resistere all’invasione russa. Durante quel periodo, l’esercito polacco dovette frenare da solo l’opposizione, guadagnando tempo.

 

La debolezza dell'esercito

Va inoltre aggiunto che per valutare adeguatamente questa strategia militare è necessario comprendere il contesto e il momento in cui è stata scirtta. Nel 2011, infatti, l’esercito polacco si trovava in una situazione molto difficile e aveva una scarsa capacità di combattimento, mentre il numero dell’esercito stava solo diminuendo. Di conseguenza, gli strateghi militari polacchi pianificavano in base alle risorse a loro disposizione.

Aeronautica e la marina in difficoltà

Vale anche la pena ricordare che durante la simulazione di ostilità simili nel 2020, durante il comando Zima-20 e le esercitazioni CP, sono stati ottenuti risultati deludenti. I media polacchi hanno affermato che il quinto giorno del conflitto virtuale, “il nemico era sulla linea della Vistola, erano in corso battaglie per Varsavia e i porti strategici erano bloccati o catturati”. Come risultato del comando e delle esercitazioni del CP, l'aeronautica e la marina polacca furono distrutte nonostante il sostegno della NATO. Allo stesso tempo, come notato dai media, il modello di guerra prevedeva armi che la Polonia avrebbe ricevuto solo in futuro. Si tratta degli aerei da caccia F-35, dei sistemi missilistici di difesa aerea Patriot e dei sistemi missilistici a lancio multiplo HIMARS.

La battaglia per le elezioni

Il ministro della Difesa ha diffuso il piano alla vigilia delle elezioni parlamentari, nelle quali il principale concorrente del partito al governo è l'opposizione (che aveva adottato la contestata strategia di difesa). Dato che il documento presentato non ha più alcun valore militare, ora è solo uno strumento di pressione politica.

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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