Poroshenko giura da presidente: «Ucraina unita, no a compromesso su Crimea»

Sabato 7 Giugno 2014
Poroshenko giura da presidente: «Ucraina unita, no a compromesso su Crimea»
Il presidente ucraino Petro Poroshenko, eletto dopo la rivolta di Maidan, ha giurato stamattina dinanzi al parlamento di Kiev insediandosi come capo dello Stato. Presenti alla cerimonia diversi leader stranieri: in particolare il vicepresidente Usa, Joe Biden, e il presidente dell'Unione Europea, Herman Van Rompuy.
Il neopresidente ucraino si è impegnato dopo il giuramento a tenere unito il Paese, pur offrendo una decentralizzazione all'est russofono in rivolta. Ha inoltre rigettato
«ogni compromesso» con la Russia sulla Crimea o sull'avvicinamento all'Ue di Kiev. «L'ho detto chiaramente in Normandia» a Vladimir Putin, ha sottolineato.



Oligarca miliardario del business post-sovietico, Poroshenko, 48 anni, è in politica da tempo e - dopo aver ondeggiato fra i vari schieramenti ucraini - si è schierato su posizioni filo-occidentali, seppure con un'impronta pragmatica. E' stato eletto il 25 maggio con il 54,7% dei voti, travolgendo la più radicale Iulia Timoshenko, ex pasionaria della ''rivoluzione arancione'' del 2004 (ferma al 13%). Il neo presidente ha giurato sul Vangelo e sulla Costituzione ucraina e ha quindi promesso di difendere l'unità nazionale e di non riconoscere l'annessione russa della Crimea. Alla cerimonia, introdotta dal presidente ad interim Oleksandr Turcinov (capo dello Stato pro-tempore dopo la deposizione del filo-russo Viktor Ianukovich sull'onda dei moti di piazza di Kiev), hanno presenziato anche i primi tre ex presidenti eletti dell'Ucraina postcomunista. Ovviamente assente, viceversa, il quarto: lo stesso Ianukovich, riparato in Russia dopo la destituzione.



Nella platea degli ospiti internazionali, oltre a Biden e Van Rompuy, spiccavano i presidenti di Polonia e Lituania, Bronislaw Komorowski e Dalia Grybauskaite, impegnati entrambi in prima linea per allontanare Kiev da Mosca. La Russia - nonostante il tentativo di dialogo avviato ieri da Poroshenko con Vladimir Putin, a margine delle commemorazioni del 70esimo anniversario dello sbarco in Normandia e con la mediazione della cancelliera tedesca Angela Merkel - si è fatta invece rappresentare come previsto solo da un diplomatico.



Mogherini.
«Le sanzioni sono e possono essere uno strumento di pressione per far funzionare il dialogo, che va incoraggiato, curato, accompagnato. E' faticoso, ma credo che questo sia il dovere della comunità internazionale in questo momento, e (credo) che produca un risultato innanzitutto di riforme all'interno dell'Ucraina». Così il ministro degli Esteri Federica Mogherini nel corso di un'intervista stamane alla trasmissione radiofonica ''Il Corriere Diplomatico''.



Operatori tv russa catturati da Guardia Nazionale. Due operatori della tv russa Zvezda sono stati fermati e fatti prigionieri da un'unità della Guardia nazionale ucraina nei dintorni di Sloviansk, roccaforte dell'insurrezione anti-Kiev nell'est russofono dell'Ucraina. Lo denuncia il sito dell'emittente Russia Today, affermando che i due sono stati bloccati a un check point, bendati, di fatto sequestrati e che ora sono detenuti in un luogo sconosciuto.
Ultimo aggiornamento: 16:34

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