Lo scandalo Pegasus si allarga drammaticamente.
Pegasus, gli obiettivi
Dalle ultime rivelazioni emerge come tra i possibili obiettivi dei pirati informatici ci sono almeno tre presidenti e tre capi di governo attualmente in carica, sette ex premier e il sovrano del Marocco. Nel dettaglio, oltre a Macron e a Michel, la lista comprende il presidente dell'Iraq Barham Salih, il presidente del Sud Africa Cyril Ramaphosa, il primo ministro del Pakistan Imran Khan, quello dell'Egitto Mostafa Madbouly e quello del Marocco Saad-Eddine El Othmani. Presenti poi alcuni ex primi ministri, tra cui quello del Libano Saad Hariri e quello dell'Uganda Ruhakana Rugunda. A completare l'elenco anche il re del Marocco Mohammed VI, l'ex presidente del Messico Felipe Calderon e il diplomatico statunitense Robert Malley, ex capo negoziatore al tavolo dell'accordo sul nucleare dell'Iran del luglio del 2005.
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La reazione dell'Eliseo
Secondo quanto ricostruito, tra i governi che avrebbero utilizzato il programma — venduto dalla Nso sotto il controllo del governo israeliano — ci sarebbero anche quelli di Ungheria, Marocco, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Durissima la reazione dall'Eliseo, dopo che Parigi aveva già annunciato ore prima le nuove rivelazioni l'apertura di una inchiesta sulla vicenda, parlando del caso Pegasus come di «oltraggio alla privacy» condotta da una «associazione criminale». «Se i fatti emersi dovessero essere confermati, sarebbe ovviamente gravissimo», scrive il palazzo del presidente francese, confermando di fatto le indiscrezioni sul possibile spionaggio ai danni di Macron.
«Sarà fatta piena luce su queste rivelazioni di stampa», prosegue la nota dell'Eliseo. Intanto anche Bruxelles ha avviato le sue verifiche sull'uso del software della Nso per azioni di spionaggio, definendo «inaccettabile» quanto emerso. «Il commissario per il Mercato interno Thierry Breton chiederà ai servizi della Commissione Ue di lavorare sulla vicenda», ha detto il responsabile alla Giustizia Ue, Didier Reynders, spiegando come la vicenda sia stata affrontata dal collegio dei commissari europei. «Stiamo iniziando a raccogliere informazioni per capire quale sia il possibile utilizzo dell'applicazione», ha aggiunto Reynders, sottolineando che si farà ricorso a più fonti, «da quelle giudiziarie alle autorità sulla protezione dei dati».
Military-grade Israeli spyware was used in attempted and successful hacks of 37 smartphones belonging to journalists, human rights activists, business executives and the fiancee of murdered Saudi journalist Jamal Khashoggi, a global investigation finds. https://t.co/X0LbRPAy0l
— The Washington Post (@washingtonpost) July 18, 2021