Eletto il nuovo Patriarca di Serbia, Porfirije Peric apre spiragli ad una (storica) visita del Papa

Giovedì 18 Febbraio 2021 di Franca Giansoldati
Eletto il nuovo Patriarca di Serbia, Porfirije Peric apre spiragli ad una (storica) visita del Papa

Città del Vaticano - In Serbia è stato finalmente eletto il nuovo patriarca ortodosso dopo la morte di Irenei, scomparso a novembre all'età di 90 anni stroncato dal covid.

La complessa procedura per il rinnovo dei vertici della Chiesa di Belgrado si è sviluppata in due fasi, dapprima l'elezione dei tre più votati, poi il sorteggio in busta chiusa fatto dal monaco più anziano, scegliendo tra le tre buste inserite a caso nelle pagine di una Bibbia. 

 La notizia dell'arrivo del metropolita, Porfirije Peric ai vertici della Chiesa di Belgrado - considerato una figura moderata e di dialogo - non può che dare speranza in Vaticano e far decollare uno dei grandi desideri di Papa Francesco, abbracciare il capo della Chiesa ortodossa serba, finora una delle realtà ortodosse più irriducibili e chiuse di tutta Europa.

La posizione di Porfirjie è di evidente vicinanza anche all'attuale governo guidato da Vucic. Quest'ultimo, in passato, si era espresso a favore di un possibile viaggio papale a Belgrado anche se il progetto alla fine se era sempre arenato per le difficoltà interne dovute sia al vecchio patriarca Irenei che all'ala del sacro sinodo più oltranzista e dura. A questo progetto sta lavorando il nunzio Luciano Suriani, uno dei migliori diplomatici della Santa Sede che Papa Bergoglio ha voluto collocare in quella difficile sede proprio per spianare la strada ad un viaggio storico. 

Porfirije è uno dei più giovani vescovi della Chiesa ortodossa serba, ha 60 anni, e ha alle spalle lunghi studi teologici. Gli studi post-laurea li ha fatti ad Atene e successivamente ha guidato anche la agenzia di radiodiffusione. E' una persona considerata molto attenta al settore della comunicazione. Nel periodo tra il 2010 e il 2011, Porfirije è stato cappellano dei militari, e successivamente coordinatore della cooperazione tra la Chiesa ortodossa serba e l’esercito serbo. Da sei anni svolgeva la funzione di metropolita in Croazia, a Zagabria e Lubiana. Ruolo decisamente non facile ma che ha portato avanti puntando sulla politica dei piccoli passi e del dialogo. Visti i pessimi rapporti che la Chiesa ortodossa serba ha sempre avuto con la Chiesa cattolica croata (che è maggioranza nel paese) anche questo forse è un aspetto non secondario per valutare come si porrà con Roma.

Secondo alcuni osservatori, il metropolita Porfirije non avrebbe una posizione così dura nemmeno sull’indipendenza del Kosovo, e forse questo potrebbe aprire il cammino al presidente Vucic  a risolvere la questione annosa, arrivando a tappe a negoziati con Pristina.  

Ultimo aggiornamento: 17:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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