Charlie Hebdo, il Papa lancia l'hashtag #PrayersForParis

Giovedì 8 Gennaio 2015
Charlie Hebdo, il Papa lancia l'hashtag #PrayersForParis
«L'attentato di ieri a Parigi ci fa pensare a tanta crudeltà, crudeltà umana; a tanto terrorismo, sia al terrorismo isolato, sia al terrorismo di Stato. Ma la crudeltà della quale è capace l'uomo. Preghiamo, in questa messa, per le vittime di questa crudeltà».

Lo ha detto Papa Francesco, nella messa celebrata stamane a Santa Marta la Messa per le vittime dell'attacco di ieri a Parigi, alla sede di Charlie Hebdo, costato la vita di 12 persone. «Preghiamo, in questa Messa - ha invitato Papa Francesco nella Messa a Santa Marta, la prima del 2015 - per le vittime di questa crudeltà. Tante! E chiediamo anche per i crudeli, perchè il Signore cambi il loro cuore». A riferire le parole del Papa è Radio Vaticana. Papa Bergoglio è poi intervenuto anche sui social:



#PrayersForParis: è questo l'hashtag lanciato da Papa Francesco in un tweet che richiama la strage di Parigi. Per le vittime coinvolte nell'attentato a Charlie Hebdo il pontefice ha pregato nella messa a Santa Marta.



Vicinanza alle famiglie colpite dal «terribile attentato» di Parigi, ai feriti e ai congiunti delle vittime, è espressa da Papa Francesco in un telegramma inviato all'Arcivescovo di Parigi, il cardinale Andrè Vingt-Trois. Nel telegramma, firmato a nome del Papa dal Segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, Bergoglio ribadisce la sua condanna alla «violenza che genera tanta sofferenza» e chiede

«a Dio il dono della pace».



«Chi ama conosce Dio, chi non ama non ha

conosciuto Dio, perchè Dio è amore. Ma non amore di telenovela. No, no! Amore solido, forte, amore eterno, amore che si manifesta nel suo Figlio, che è venuto per salvarci». Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa a Santa Marta. «Amore concreto; amore di opere - ha ribadito il Papa, secondo quanto riferisce Radio Vaticana - e non di parole. Per conoscere Dio ci vuole tutta una vita; un cammino, un cammino di amore, di conoscenza, di amore per il prossimo, di amore per quelli che ci odiano, di amore per tutti». Francesco ha così osservato che non siamo stati noi a dare l'amore a Dio, ma è stato «Lui che ha amato noi e ha mandato suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati».

Nella persona di Gesù, è stata la sua riflessione, «possiamo contemplare l'amore di Dio» e seguendo il suo esempio «arriviamo - scalino per scalino - all'amore di Dio, alla conoscenza di Dio che è amore». Richiamando poi il profeta Geremia, il Papa ha detto che l'amore di Dio ci «precede», ci ama prima ancora che noi lo cerchiamo. L'amore di Dio, ha sottolineato, è come «il fiore del mandorlo», che è «il primo a fiorire in primavera». Il Signore «ci ama per primo», «sempre avremo questa sorpresa». Ed ha osservato che «quando noi ci avviciniamo

a Dio attraverso le opere di carità, la preghiera, nella Comunione, nella Parola di Dio», «troviamo che Lui è lì, per primo, aspettandoci, così ci ama».
Ultimo aggiornamento: 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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