«Mancanza di affetto». Con questa motivazione un tribunale spagnolo ha esonerato un padre dal continuare a pagare gli alimenti alla figlia. Una sentenza che fa discutere quella del tribunale provinciale di Salamanca. Perché se la revoca dell'assegno di mantenimento non è una novità, indicare come ragione il distacco emotivo dal proprio genitore è inusuale. La pronuncia conferma la decisione dei giudici di primo grado, che già nel novembre 2022 avevano dichiarato estinto l'assegno di mantenimento di 125 euro mensili che il genitore doveva versare dal 2005: quando ha divorziato dalla madre delle figlie.
La prima richiesta
Tutto ha inizio nel 2018.
I problemi economici del padre
Di professione stuccatore, il padre accusa anche problemi di lavoro. Nelle sue ultime dichiarazioni ha un reddito minimo di 7.874,46 euro l'anno, contro i 14.117,25 che percepiva alla chiusura dell'accordo dopo il divorzio.
La sentenza
Per estinguere un assegno di mantenimento, ricorda la sentenza, non è determinante l'aver raggiunto la maggiore età, ma si tiene conto se il beneficiario ha "una vita autonoma dal punto di vista economico, o comunque una formazione già compiuti che gli consentano di accedere al mondo del lavoro, per passività o pigrizia dell'adulto o per mancanza di impegno, perché vi sia una mancata fruizione o il completamento degli studi per cause esclusivamente imputabili al figlio o per mancanza di rapporto manifesto con il genitore".
Le ragioni del padre
Perché il padre ha chiesto l'esonero dal pagare gli alimenti? «Convive da 10 anni con un compagno (ndr, cosa che però, lei, ha smentito), un suo amico e anche padrone di casa». Che, sempre secondo il papà, le affitta la stanza "per 50 euro al mese". Inoltre non risulta che la giovane studi o lavori. La sentenza del 2018 ha respinto la precedente modifica delle misure sulla base del fatto che "l'accesso al mercato del lavoro per i giovani in quel momento era complicato". Tuttavia, da quella delibera "non viene fornito alcun documento che provi che abbia avuto un lavoro, o che sia attivamente alla ricerca di un lavoro, o che continui a formarsi".
Il sussidio nascosto
Dal 2021 la giovane donna riceve il reddito di inserimento dalla Direzione dei Servizi Sociali di Castilla y León Castilla y León. Dove appare come persona in cerca di lavoro per un importo di 401,92 euro. "Fatto che ha nascosto nella sua risposta alla querela", riporta il Tribunale.
La disposizione finale
Per il Tribunale di Salamanca, la ragazza di 29 anni "mantiene un evidente e manifesto disinteresse nel cercare attivamente un lavoro e nel lavorare". E, sebbene non abbia indipendenza economica, "ciò è dovuto solo alla sua mancanza di diligenza e di interesse ad ottenere un lavoro poiché nessuna causa fisica o psicologica è stata provata agli atti”. Fatti, che insieme alla sua vita di coppia a Zamora per 10 anni o al fatto di ricevere un sussidio «arrivano a corroborare la situazione di passività in cui si è volontariamente posto per procurarsi uno stile di vita». Situazione a cui va aggiunta la manifesta «disaffezione nei confronti del padre imputabile solo a lei» e per ciò che impone l estinzione della mensilità di 125 euro.
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