Irmgard Furchner è una donna di 96 anni che ha tentato di fuggire per non essere processata. Era scappata in taxi da una casa di riposo, a nord di Amburgo, ha provato a raggiungere una fermata della metropolitana, ma è stata rintracciata e bloccata dalla polizia.
La storia
Andiamo indietro nel tempo: è il 1944, la donna che ieri ha provato a fuggire da una casa di riposo, era una ragazza di 19 anni che lavorava come segretaria. Ma non era una segretaria qualsiasi, era la collaboratrice di Paul-Werner Hoppe, direttore del campo di concentramento di Stutthof, a poco più di 30 chilometri da Danzica, dove inizialmente furono imprigionati deportati che provenivano non solo dalla Polonia, ma anche dalla Danimarca e dalla Norvegia. Dopo il 1944 molti ebrei furono portari nel campo. I prigionieri erano costretti a lavorare in una fabbrica, furono anche 60 mila, sfruttati in condizioni disumane, tali da causare epidemie di tifo. Una parte di loro fu uccisa con iniezioni letali o nella camera a gas.
L'accusa
Secondo l'accusa del processo in corso «nella sua funzione di stenografa e dattilografa nell'ufficio del direttore del campo di concentramento di Stutthof tra il giugno 1943 e l'aprile 1945 la donna ha assistito i responsabili del campo nell'omicidio sistematico dei prigionieri». Nella ricostruzione di Deutsche Welle viene spiegato che Irmgard Furchner in passato aveva detto ai giudici che il suo superiore, Hoppe, le dettava quotidianamente lettere e messaggi radio. «Non sapevo nulla della macchina assassina nazista e che, nelle immediate vicinanze del mio posto di lavoro, veniva utilizzata per uccidere decine di migliaia di persone».
Dopo la breve fuga, ieri in tarda mattinata l'epilogo: le forze dell'ordine hanno riportato la 96enne davanti alla corte. Ha detto la portavoce del tribunale d'Itzehoe: «Posso dire che l'imputata è stata trovata. Un medico stabilirà se può essere presa in custodia e la Corte determinerà se il mandato di arresto può essere eseguito o se le sarà risparmiato il carcere».