Cipro nell'occhio del ciclone per i legami con la Russia: mentre Usa e Regno Unito hanno deciso di sanzionare avvocati e commercialisti ciprioti per aver collaborato con alcuni oligarchi, tra i quali Roman Abramovich, permettendo loro di continuare a investire fuori dal Paese di origine, la più grande banca dell'isola, Bank Of Cyprus, ha iniziato a inviare notifiche ai clienti di Mosca avvisandoli che i loro conti - circa 10.000 - sarebbero stati chiusi.
L'istituto di credito ha informato circa 4.000 correntisti le operazioni avverranno entro due mesi dalla data di ricezione della notifica.
In realtà la vera motivazione dietro alla chiusura dei conti di Mosca sarebbe il timore di sanzioni britanniche e statunitensi: i servizi di consulenza, marketing, legali e ingegneristici sono vietati nei confronti di società e privati originari dalla Russia. Le sanzioni sono state estese anche a chi favorisce l’elusione delle restrizioni. Da qui il congelamento di beni di 13 soggetti - tra avvocati e commercialisti - che in questi mesi hanno continuato a collaborare con clienti russi.
Il presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulides, in carica da febbraio, ha commentato: «Non dobbiamo in alcun modo permettere o consentire a nessuno di offuscare il nome del nostro Paese». E ha chiesto al Regno Unito e agli Stati Uniti di fornire ulteriori prove per consentire alle autorità locali di indagare sulle violazioni. Mercoledì era stata annunciata un'unità nazionale per l'attuazione delle sanzioni e il portavoce del governo, Konstantinos Letymbiotis, ha ribadito che «la credibilità della nazione deve essere salvaguardata» e che «non sarà tollerata alcuna deviazione dalle sanzioni dell'Ue». La nuova unità sarà istituita con il supporto tecnico del Regno Unito. «La Banca ha notificato a 4.000 clienti che hanno un passaporto russo e non risiedono in un paese dell'Ue che i loro conti saranno chiusi - ha affermato Bank Of Cyprus in una nota - L'azione segue la sospensione dell'adesione della Russia alla Task Force di azione finanziaria e la designazione della Russia come giurisdizione fiscale non cooperativa da parte dell'Ue».
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