In attesa della controffensiva ucraina, che prima ancora di cominciare ha già seminato il panico nelle linee difensive russe, tocca al segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca, Nikolay Patrushev, sganciare quella che è forse l'ultima arma rimasta nell'arsenale di Putin: le fake news. Le bufale. «Gli americani hanno aiutato l'Ucraina fornendo pure munizioni all'uranio impoverito», attacca Patrushev in Tv. «Un deposito di queste munizioni è stato bombardato e la loro distruzione ha causato una nube radioattiva che adesso si sta spostando verso l'Europa occidentale.
Lo spettro della nube tossica nucleare provoca l'allarme radioattivo sui media europei, per quanto Patrushev non porti dati o informazioni specifiche a supporto. Lanciata nell'etere e in rete, la bufala è basata su una notizia vera, come in tutte le fake parzialmente ancorate a frammenti di realtà: un bombardamento russo a Khmelnytsky, in Ucraina, e diversi grafici che mostrano un incremento di radioattività nell'area. I primi a smentire sono gli esperti dell'Agenzia atomica polacca (Ppa). «Non abbiamo ricevuto notifiche di emergenza radioattiva. La situazione nel Paese è normale. Le autorità russe stanno facendo disinformazione». Nessun allarme pure dalla Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) con sede a Vienna: «Non sono pervenuti elementi a conferma di quanto sostenuto dalle fonti russe in merito a una presunta nube radioattiva». E neppure dall'Ucraina. «In base ai risultati delle misurazioni, si può affermare che non c'è motivo di preoccupazione per un aumento del fondo di radiazioni nel territorio di Khmelnytsky», riferisce il ministero dell'Istruzione e della Scienza. In 9 punti distribuiti nella città, gli indicatori non hanno registrato valori che superino la norma, secondo gli esperti della locale Università. Del resto, i droni russi hanno colpito Khmelnytsky il 13 maggio, provocando 21 feriti, mentre i grafici, stando a una ricostruzione di "The Nationview", risalgono a ben due giorni prima e l'incremento di radioattività, da 100 a 140 nano Sievert l'ora, secondo la Paa non è connesso con l'uranio impoverito ma con «le caratteristiche di processi naturali come per esempio la pioggia».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout