Nobel per la pace all'Opac, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche

Venerdì 11 Ottobre 2013
L'annuncio del Nobel per la pace a Oslo, in Norvegia
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stato assegnato all'Organizzazione per la messa al bando delle armi chimiche (Opac) il premio Nobel per la Pace 2013. Il premio, recitano le motivaizoni, èstato assegnato all'autorità di controllo «per i suoi vasti sforzi per eliminare le armi chimiche».



L'Opac, che ha sede al'Aja, in Olanda, è stata fondata nel 1997 per dare attuazione al Trattato di interdizione all'uso delle armi chimiche firmato nel 1993. Sconosciuta ai più, l'Opac è finita sotto i riflettori solo di recente per il suo ruolo nella risoluzione della crisi in Siria. Lo scorso 28 settembre è stata infatti incaricata da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu di controllare lo smantellamento dell'arsenale chimico del regime di Bashar al Assad fino al 30 giugno 2014.



«Grazie al lavoro dell'Opac l'uso delle armi chimiche è un tabù», dice il Comitato per il Nobel nelle motivazioni del Nobel. «Quanto accaduto in Siria, dove sono state usate queste armi, riporta in primo piano la necessità di incrementare gli sforzi per eliminare questi armamenti», recitano ancora le motivazioni.



Il Nobel all'Opac «è un messaggio ai Paesi che non hanno ratificato il Trattato di bando delle armi chimiche», siglato nel 1993, e un invito «a firmare». Così il presidente del Comitato per il Nobel, Thorbjorn Jagland, a margine dell'assegnazione del premio oggi a Oslo, in Norvegia. Il riconoscimento, che verrà consegnato il 10 dicembre, nell'anniversario della morte di Alfred Nobel, consiste in una medaglia, un diploma e un assegno da circa 910.00 euro.



«Per 15 anni abbiamo fatto il nostro dovere contribuendo alla pace del mondo. Le ultime settimane hanno dato ulteriore impulso alla nostra missione. Accetto con umiltà il premio Nobel per la Pace e con voi mi impegno a continuare a lavorare con immutata determinazione», ha commentato il direttore generale dell'Opac, il turco Ahmet Uzumcu, si è rivolto ai rappresentanti dei 41 membri dell'esecutivo, di cui l'Italia ha la vicepresidenza, che era in riunione quando è giunta la notizia del Nobel.



Tre giorni fa il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha invitato i Quindici di creare una «missione comune» Onu-Opac, con 100 uomini che opereranno sul territorio siriano. La missione farà base a Damasco e avrà un'altra sede a Cipro, sarà guidata da un coordinatore civile speciale con il rango di sottosegretario generale, e si articolerà in tre fasi.



La prima è già iniziata con l'invio di un team di uomini che si trova in Siria dal primo ottobre. La seconda, fino al primo novembre, dovrebbe consentire la distruzione di tutti gli impianti di produzione delle armi chimiche. Mentre l'ultima fase, dal primo novembre al 30 giugno 2014, sarà «la più difficile», e comporterà la distruzione di circa 1.000 tonnellate di prodotti tossici.



Gli esperti dell'Opac si occuperanno soprattutto della parte tecnica, mentre l'Onu avrà un ruolo di coordinamento strategico e si occuperà di misure di sicurezza, logistica, comunicazioni e amministrazione.



Composta da 189 Stati membri, il direttore generale dell'Opac è dal 2008 il diplomatico turco, con un passato da console ad Aleppo, Uzumcu. Vi lavorano Circa 500 persone ed ha un budget annuale di circa 70 milioni di euro.
Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 14:53

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