Avvolge il figlioletto nella plastica per punirlo: i servizi sociali glielo tolgono, lei piange su TikTok. «Pensavo fosse divertente»

Savannah Gemblin accusata di abusi su minore dopo il suo video sui social

Lunedì 13 Marzo 2023 di Niccolò Dainelli
Avvolge il figlioletto nella plastica per punirlo: i servizi sociali glielo tolgono, lei piange su TikTok. «Pensavo fosse divertente»

Il mondo dei social è croce e delizia della nostra epoca. Ha il potere di far diventare famosi, ma allo stesso tempo amplifica gli errori commessi. Proprio come nel caso della tiktoker Savannah Glembin che dopo un video caricato sulla piattaforma più amata dalle nuove generazioni è finita nei guai. La donna, con più di 1 milione di follower, ha deciso di avvolgere nella plastica il suo bambino di due anni per punizione. Un TikTok che pensava potesse divertire il suo numeroso pubblico, ma che si è trasformato in un incubo.

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Gli assistenti sociali

 

Il video, per sua sfortuna, è diventato subito virale, scatenando la reazione indignata del web. E giungendo fino agli uffici deli assistenti sociali che hanno subito bussato alla porta della mamma influencer. Gli agenti a tutela dell'infanzia si sono messi a indagare sui possibili abusi si minori da parte della coppia e hanno deciso di allontanare il piccolo dai genitori. Una storia che è sempre più in mondo visione e sulla quale ha voluto dire la sua anche Selvaggia Lucarelli nel suo podcast «Il sottosopra».

Le conseguenze 

Savannah Glembin ha, dunque deciso di eliminare il video incriminato e di pubblicarne un altro in cui racconta le conseguenze del suo filmato. La donna, in lacrime, racconta che il piccolo è stato portato via da casa a causa di una segnalazione giunta agli assistenti sociali.

Nonostante abbia eliminato il video, sul web ci sono tante immagini della scena che ritraggono il piccolo avvolto come un salame e fatto cadere sul letto dal padre. Molti altri tiktoker, infatti, hanno preso spunto dal filmato della donna per parlare dell'inquietante scena mostrata solo per andare «a caccia di visualizzazioni».

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L'uso dei bambini sui social

E mentre il mondo si interroga se l'uso delle immagini dei figli sui social network sia giusto, Savannah è vittima proprio di un utilizzo sconsiderato dell'immagine di suo figlio Gunnar. Il mondo ha bisogno di una legge che tuteli i bambini sui social. A dirlo sono i numeri, inquietanti. Circa il 50% delle foto pubblicate in pubblica piazza da genitori inconsapevoli, diventano materiale per forum pedopornografici. Si è fatta avanti per prima la Francia, su richiesta del presidente Emmanuel Macron. E potrebbe diventare un esempio per gli altri, Italia compresa. Ma questo poco ha a che fare con quanto accaduto al piccolo Gunnar, vera e propria vittima di un'esasperata voglia di celebrità da parte di sua madre. 

«Avvolto solo 5 minuti»

Savannah Gemblin cerca di scusarsi con il pubblico che, indirettamente, le ha tolto il bambino. La donna scoppia in un pianto a dirotto e spiega che suo marito e suo figlio stavano «giocando» e che il piccolo è rimasto intrappolato nella pellicola solo per 5 minuti. Poi, però, in preda allo sconforto ammette: «L'idea di avvolgerlo è nata per punirlo perché il bambino era scontroso e io ero stufa. Ha cercato di mettere una forchetta nella presa dell'elettricità e non ci ho visto più». Secondo il suo racconto, Gunnar aveva lo spazio per muoversi e rideva e scherzava, anche se dalle clip ancora sul web, si può notare come, in realtà, il bambino stesse piangendo e, sicuramente, non aveva alcuno spazio di movimento avvolto, come era, dalla testa ai piedi. Una «trappola» che avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di più grave se il piccolo fosse caduto senza aver avuto la possibilità di usare le braccia per proteggersi. 

«Pensavo fosse divertente»

Nel filmato di scuse e sfogo, Savannah osserva che nella sua testa pensava fosse un video divertente, soprattutto dopo i primi commenti positivi ricevuti dai suoi follower. «Non pensavo che qualcuno avrebbe potuto segnalarlo alle autorità. Non pensavo che qualcuno potesse pensarlo brutto. Fino a quando ieri i poliziotti si sono presentati alla nostra porta e hanno preso Gunnar. Ci hanno separati. Lo hanno portato via dalla sua famiglia». Una vicenda, tutt'altro che conclusa, che Savannah Gemblin si augura possa finire al più presto, potendo riabbracciare il suo bambino. Con la certezza che, questa volta, ci penserà bene, prima di rendere Gunnar il protagonista di un nuovo video.
 

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 16:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA