Maddie McCann, dodici anni senza risposte: «Non sapremo mai la verità, a meno che...»

Giovedì 2 Maggio 2019 di Enrico Chillè
Maddie McCann, dodici anni senza risposte: «Non sapremo mai la verità, a meno che...»
Sono ormai passati dodici anni da quel 3 maggio 2007, in cui la piccola Madeleine 'Maddie' McCann sparì nel nulla durante una vacanza in Portogallo con i suoi genitori. Della bimba, che all'epoca aveva appena tre anni, non si è più saputo nulla, nonostante lunghe e complesse indagini. I genitori di Maddie, Gerry e Kate, per dodici lunghissimi anni si sono visti negare la verità su quanto accaduto alla loro bambina. Il caso ha tenuto banco per anni, tra velenose accuse nei confronti di chi ha condotto le indagini e tanti, troppi interrogativi senza alcuna risposta.

Maddie McCann, Scotland Yard chiede più soldi per le ricerche: «Già spesi oltre 11 milioni»



Il detective della polizia portoghese Francisco Moita Flores è stato uno degli uomini che si è occupato del caso sin dalla denuncia della scomparsa da parte dei genitori di Maddie. Intervistato da 20minutos.es, l'uomo ha ammesso: «Non posso dire con certezza se, un giorno, sapremo la verità. Anzi, sono pessimista: dal punto di vista delle indagini, abbiamo fatto tutto il possibile. E credo che non sapremo mai la verità finché il responsabile, o qualcuno vicino a lui, non confesserà il crimine o fornirà prove decisive ai fini delle indagini». Il detective ha anche commentato il documentario prodotto da Netflix sul caso Maddie: «Può avere un interesse giornalistico, ma di certo non aggiunge nulla alle indagini: né quelle condotte da noi, né quelle dei nostri colleghi inglesi. Abbiamo fatto tutto il possibile per sapere cosa sia successo alla bambina, anche se con qualche errore».

Nonostante le lunghe e complesse indagini di questi dodici anni, non c'è mai stato neanche un arresto di un sospetto. Il detective portoghese, però, spiega: «Non esistono crimini perfetti, a meno che le indagini siano imperfette. In effetti, nel caso Maddie, un possibile errore è stato quello di non considerare come sospetti i genitori di Maddie e gli amici che erano in vacanza con loro. Solo loro potevano sapere che c'erano dei bambini soli, oltre alla distanza tra la stanza in cui si trovava la bambina e l'appartamento dove i coniugi McCann stavano trascorrendo la serata. Dopo l'intervento della polizia britannica, non potevamo sottoporre a fermo quei sospettati, ma di una cosa sono certo: nessuno ha indagato a fondo sugli adulti di quel gruppo in vacanza».

Francisco Moita Flores ha sempre sostenuto di essere certo che Maddie McCann sia morta. Il detective lo conferma ancora una volta: «L'unico che sa dove si trova il cadavere è la persona che ha commesso il crimine, ammesso che si tratti di un delitto volontario e non di un incidente. Io comunque continuo a credere che il responsabile sia uno dei turisti inglesi, non ci sono indizi che ci portano a pensare a casi di pedofilia nell'Algarve. Il caso di Maddie è stato l'unico in tutta la storia della regione e in tutto il Portogallo, oltre a Maddie, ci sono solo due sparizioni di bambini accertate in diversi decenni. Non mi sembra il caso di parlare di una presunta rete di pedofili attiva nel paese...».

Il detective portoghese, criticando anche i colleghi britannici, ha poi continuato a puntare il dito contro i genitori di Maddie e i loro amici. «Da parte dei coniugi McCann ci sono state diverse contraddizioni. Ne ricordo una su tutte: il papà si era sentito offeso quando lo abbiamo interrogato, in teoria la reazione naturale di un genitore è quella di collaborare attivamente, in ogni modo, per ritrovare il proprio figlio. L'ho trovato molto strano» - spiega Francisco Moita Flores - «Non sto dicendo che per me loro sono gli assassini della figlia, ma da parte loro noi investigatori portoghesi non abbiamo trovato alcuna collaborazione. Una cosa è certa: sono colpevoli di abbandono di minore, nella migliore delle ipotesi la loro è stata una negligenza grave. Inoltre, prima ancora di denunciare tutto alla polizia, i genitori di Maddie avevano contattato Sky News e questo ha fatto sì che il caso fosse mediatico ancora prima dell'inizio delle indagini».

Francisco Moita Fretas ha poi aggiunto: «La scomparsa di un minore è qualcosa che ci colpisce, tutti nutriamo la speranza di poterlo ritrovare vivo. Ci sono però troppe cose che non tornano, come ad esempio i genitori di Maddie ricevuti in udienza dal Papa in Vaticano. Per ragioni a me sconosciute, la Santa Sede ha poi cancellato ogni riferimento a quell'incontro. Ma è solo uno dei tanti dettagli che non tornano di questa storia. Io non credo alla morbosità del pubblico, la scomparsa di un minore è qualcosa che colpisce a livello emotivo e umano. La scomparsa è la peggior forma di morte che conosciamo, non hai neanche un corpo da piangere e a cui dare una sepoltura e la gente tende a identificarsi con i genitori di quei bambini spariti nel nulla».
© RIPRODUZIONE RISERVATA