New York, falsi invalidi dell'11 settembre: 100 arresti tra agenti e pompieri

Giovedì 9 Gennaio 2014 di Anna Guaita
New York, falsi invalidi dell'11 settembre: 100 arresti tra agenti e pompieri
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NEW YORK – Sorridenti, felici, evidentemente in ottima salute psico-fisica. In vacanza a pesca in Costarica o alle Bahamas.

In un campo a giocare a calcio. Alla guida di un elicottero. A una fiera a vendere cannoli. Sono foto che condannano decine di poliziotti e vigili del fuoco di New York che avevano ottenuto la pensione anticipata per “invalidità psichica”. Sono ottanta gli uomini incriminati dal nuovo capo della polizia della città, William Bratton. La metà di questi si sono macchiati di una colpa anche più grave, perché hanno usato gli attentati del 2001 per giustificare il loro crollo psicologico. Nella richiesta di pensionamento anticipato, avevano spiegato che l’esperienza li aveva fatti soffrire tanto da renderli “incapaci di vivere la vita quotidiana normalmente”.



“Sono disgustato” ha detto Bratton. Ma l’inchiesta è cominciata da anni, e sta portando alla luce imbrogli che risalgono a oltre 25 anni fa. Sarebbero oltre mille gli ex poliziotti e vigili del fuoco che hanno derubato le casse della città. Gli ottanta incriminati di questa settimana sono costati più di 20 milioni di dollari. Uno di loro ha ottenuto un compenso di quasi 130 mila euro, in aggiunta alla normale pensione. Un altro è arrivato a oltre 150 mila euro. Fra gli incriminati ci sono anche ex poliziotti che hanno fatto da “consulenti”. In alcune telefonate intercettate dagli investigatori, si sentono le istruzioni che vengono date ai poliziotti che vogliono convincere la commissione di essere depressi e invalidi: “Ti chiederanno come sei arrivato in ufficio, tu devi rispondere che ti ha portato tua sorella in automobile. Ti chiederanno chi fa la spesa a casa tua, e tu devi dire che la fa tua madre. Devi dire che tieni la tv accesa per sentire delle voci, ma non riesci a concentrarti. Che i tuoi familiari ti criticano perchè ti dimentichi di lavarti e cambiarti gli abiti”.



Gli inquirenti rivelano che l’indagine è cominciata quando è stato notato che numerosi poliziotti o vigili del fuoco andati in pensione per invalidità psichica avevano fatto richiesta di porto d’armi. Un’ulteriore indagine ha rilevato come le richieste di prepensionamento erano state scritte con frasi quasi identiche e firmate da uno stesso psichiatra e uno stesso legale
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