Navi da guerra Usa nel mar Nero, risposta a Russia che non schierava tante truppe al confine con l'Ucraina dal 2014

Giovedì 8 Aprile 2021
Navi da guerra Usa nel mar Nero, risposta a Russia che non schierava tante truppe al confine con l'Ucraina dal 2014
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La Russia ammassa sempre più truppe ai confini con l'Ucraina e gli Stati Uniti rispondono inviando navi da guerra nel Mar Nero. Lo riporta la Cnn citando alcune fonti. La Us Navy opera di routine nel Mar Nero ma il dispiegamento di navi da guerra invierebbe un messaggio chiaro alla Russia sul fatto che gli Stati Uniti seguono con attenzione, riferisce un funzionario dell'amministrazione alla Cnn, lo scenario a nord della Crimea.

Gli Stati Uniti devono dare un preavviso di 14 giorni per l'eventuale ingresso nel Mar nero in base all'accordo del 1936, che concede alla Turchia il controllo dello stretto d'ingresso. Non è chiaro se il preavviso è già stato dato.

La Casa Bianca si è detta sempre più preoccupata per la presenza delle truppe russe al confine con l'Ucraina: «La più massiccia dal 2014», ha affermato la portavoce Jen Psaki.

Le tensioni ai confini tra Russia e Ucraina rischiano insomma di provocare un'escalation con l'entrata in campo degli Stati Uniti. Un avvertimento, tramite l'Us Navy, a Vladimir Putin, dunque, e una mossa per sottolineare l'appoggio indiscusso di Washington nei confronti di Kiev. Dal Pentagono non arriva nessuna conferma della notizia, e finora si tratta solo di voci diffuse da alcune fonti dell'amministrazione citate dalla Cnn. Voci che però arrivano quasi in concomitanza con le parole della Casa Bianca che, per bocca della portavoce Jen Psaki, ha parlato di «preoccupazione crescente» degli Stati Uniti per la situazione al confine russo-ucraino.

Intanto un appello a una de-escalation e a una riduzione della presenza russa al confine con l' Ucraina è arrivato da Berlino, con la cancelliera tedesca Angela Merkel che in una telefonata ha invitato Putin a lavorare per una distensione della situazione che rischia di sfociare in un nuovo conflitto.

Da Mosca intanto non sembrano arrivare segnali incoraggianti. «L'ingresso di Kiev nella Nato disintegrerà il Paese», l'avvertimento del Cremlino, secondo cui, inoltre, un'azione militare nel Donbass significherebbe l'inizio della fine dell' Ucraina come stato. «Vorrebbe dire spararsi un colpo a un piede», ha affermato il vice capo dello staff dell'ufficio esecutivo presidenziale russo, nonché consigliere di Putin per l' Ucraina, Dmitry Kozak. Nel frattempo il presidente ucraino, Volodymyr Zelenski, si è recato nel Donbass per incontrare le truppe.

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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