Migranti, vertice dei ministri Ue su Schengen: «Estendere controlli ai confini per due anni»

Lunedì 25 Gennaio 2016
Migranti, vertice dei ministri Ue su Schengen: «Estendere controlli ai confini per due anni»
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Schengen è in bilico, mentre l'Europa si prepara al peggio. «È salvo per ora», dice il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Ma «sta per saltare», mette in guardia il suo omologo austriaco Johanna Mickl-Leitner «Dobbiamo fare del nostro meglio per salvaguardare la più grande conquista dell'integrazione europea», avverte il commissario Ue all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos, che prova a stemperare le tensioni spiegando di aver riscontrato una forte volontà degli Stati a lavorare per attuare tutte le misure già varate per rafforzare le frontiere esterne e gestire i flussi.

Sta però di fatto che una «larga maggioranza» di Paesi, e non soltanto i sei che attualmente hanno ripristinato i controlli (Austria, Germania, Svezia, Norvegia, Francia, Danimarca), ha «invitato la Commissione a preparare le procedure per l'attivazione dell'articolo 26 nell'ambito del codice Schengen», come spiega il ministro olandese alla Sicurezza Klaas Dijkhof, presidente di turno del consiglio europeo. L'articolo prevede la possibilità per uno o più Stati membri di estendere i controlli alle frontiere interne fino a due anni: una misura che di fatto scardina la filosofia su cui è nata l'area di libera circolazione. La regola era stata inserita nel Codice Schengen nel 2013, dopo le Primavere arabe e le frizioni Berlusconi-Sarkozy, quando Parigi voleva bloccare il flusso di migranti a Ventimiglia. Ma l'articolo 26 rischia di essere usato per la prima volta a maggio, quando Germania e Austria saranno i primi due Paesi ad aver esaurito il tempo messo a disposizione dalle norme ordinarie, il 24 e 25, utilizzate fino ad oggi.

L'ipotesi di farvi ricorso era già stata paventata a dicembre, come strumento di pressione nei confronti della Grecia, assieme ad un'altra ipotesi, quella di creare una mini-Schengen. Le minacce erano poi rientrate, quando Atene aveva accettato le forze di intervento rapido Frontex. Ed è la gestione greca ad essere ancora una volta nel mirino. La penisola ellenica ora teme di restare isolata. I tecnici della Commissione Ue hanno già effettuato uno stress test alle sue frontiere e la valutazione definitiva planerà sul tavolo del summit dei leader di febbraio. Ma Atene - messa ancora una volta sul banco degli imputati dai Paesi del nord, ed in particolare dal ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere, «eserciteremo pressione affinchè faccia i suoi compiti» - prova a difendersi. Il ministro alle Politiche migratorie greco Yoannis Mouzalas, invoca la piena attuazione delle misure europee e chiede uno stop «all'ingiusto gioco di accuse». Carenze e ritardi, spiega, non sono sempre imputabili al suo governo, ed elenca una lunga lista di quello che a suo avviso sono «bugie e verità».

«Non è vero che non vogliamo Frontex.

Vogliamo più forze di quante ne siano arrivate» sottolinea e mette in guardia rispetto alla proposta del premier sloveno Miroslav Cerar: le forze Frontex alla frontiera macedone sarebbero «un atto unilaterale e illegale, perchè non è membro dell'Unione». Ma «il Consiglio Ue - spiega la presidenza olandese - ha dato un chiaro segnale alla Commissione di esplorare la possibilità nel quadro giuridico esistente per essere più flessibili e pragmatici possibile, in modo da riprendere il controllo nell'area». E anche il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker nella sua risposta alla lettera di Cerar, appare possibilista. «Nessuno vuole buttare fuori la Grecia - dice Dijkhof - queste sono misure per tenerla dentro». Il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve intanto rilancia sulla necessità di controlli ferrei alle frontiere esterne e sul patto con Berlino, dove sarà la prossima settimana. «Se vogliamo evitare che Schengen si sciolga bisogna agire molto velocemente e con mano ferma», dice, chiedendo l'istituzione di una task force europea per lottare contro il fenomeno dei passaporti iracheni e siriani rubati.

Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 08:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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