Migranti, scontro Germania-Ungheria. Orban: «Berlino li rimandi in Grecia, non da noi»

Giovedì 5 Luglio 2018
Migranti, scontro Germania-Ungheria. Orban: «Berlino li rimandi in Grecia, non da noi»
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«Si è chiarito che io e la cancelliera, che Germania e Ungheria vedono il mondo in un modo diverso. Ma aspiriamo a una stretta collaborazione». Lo ha detto Victor Orban, oggi a Berlino, in conferenza stampa con Angela Merkel. «Sulla migrazione abbiamo prospettive molto diverse - ha sottolineato anche la cancelliera - per quel che riguarda Schengen e la distribuzione dei profughi. Collaboriamo bene, invece, per quel che riguarda Frontex e lo sviluppo in Africa, e il contrasto delle ragioni della fuga», ha aggiunto Merkel.

«L'Ungheria non è lo stato di primo ingresso per i migranti.

Ma lo è la Grecia», ha continuato Orban. «Non è nostro compito registrare i migranti che arrivano dalla Grecia non registrati. Noi pensiamo che la Germania debba rimandare indietro i migrati in Grecia e non in Ungheria», ha aggiunto. E ancora: «Noi non vogliamo importare problemi, questa è la differenza». Orban ha spiegato che nella sua impostazione, «le frontiere europee vanno chiuse» e i migranti vanno aiutati nei loro Paesi. Il premier ungherese ha anche contestato l'accusa rivolta in Germania al suo Paese di esser «poco solidale».

«L'anima dell'Europa è la sua umanità», ha replicato Angela Merkel a Victor Orban. La cancelliera ha sottolineato che è giusto proteggere i confini esterni dell'Ue, e contrastare i trafficanti di uomini, ma bisogna anche offrire vie legali per entrare in Europa. E su questo punto Merkel, che ha parlato di «contingenti legali» di migranti, ha indicato la «differenza» con Budapest.

«Come presidenza del Consiglio dell'Ue continueremo a lavorare sulla riforma di Dublino, anche se sarà un lavoro difficile, visto che negli ultimi anni non è stato possibile trovare un accordo. Non c'è ragione che ci lasci pensare che un accordo sarà trovato nei prossimi mesi», ha invece chiarito Sebastian Kurz, che ribadisce il suo personale «scetticismo» sul meccanismo dei ricollocamenti. L'Europarlamento riunito in Plenaria a Strasburgo ha votato a favore di una risoluzione non legislativa che chiede di non criminalizzare l'assistenza umanitaria. Nel testo approvato per alzata di mano i deputati hanno espresso preoccupazione per le «conseguenza indesiderate» della legislazione Ue sull'aiuto ai migranti irregolari per i cittadini che forniscono assistenza umanitaria ai migranti. Ai sensi della direttiva «Favoreggiamento» del 2002 infatti, gli Stati membri sono tenuti a introdurre sanzioni penali contro il «favoreggiamento» dell'ingresso, del transito e del soggiorno di irregolari. Inoltre nel testo gli eurodeputati chiedono che gli operatori e le ong coinvolti nell'assistenza umanitaria, per sostenere le azioni di salvataggio di vite umane effettuate dalle autorità competenti nazionali, «devono rimanere entro i limiti del mandato stabilito per l'assistenza umanitaria dalla direttiva sul favoreggiamento, e che le loro operazioni devono svolgersi sotto il controllo degli Stati membri».

 

Ultimo aggiornamento: 15:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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