Il governo greco di Kyriakos Mītsotakīs ha annunciato la chiusura del campo migranti di Kara Pete 1 a Lesbo, «uno dei pochi luoghi che garantiva sicurezza e dignità a circa 400 uomini, donne e bambini vulnerabili», denuncia Medici senza frontiere.
Per Maria Eliana Tunno, psicologa di MSF a Lesbo - si legge in un comunicato -, «l'assurdità a Lesbo sembra non avere limiti. Dopo aver chiuso il centro di accoglienza di Pikpa mesi fa, ora il governo greco sta procedendo con la chiusura del campo di Kara Tepe 1, uno dei pochi luoghi sull'isola che ancora garantiva dignità e sicurezza a uomini, donne e bambini vulnerabili. Almeno 400 persone saranno trasferite a partire da oggi nel nuovo campo Moria 2.0. Uno dei nostri giovani pazienti di salute mentale sta avendo una ricaduta da quando la famiglia è stata informata della chiusura del campo e ora soffre di episodi di svenimento e altri sintomi gravi. È devastante vedere la salute dei nostri pazienti peggiorare perché sono costretti a tornare in sistemazioni non sicure».
“I was informed last night that Kara Tepe 1 will be closed. Everyone will go to the new camp. I could not sleep. I remember the morning when Pikpa closed, everyone was so stressed. Europe has become a nightmare for asylum seekers” 👉 message of an ex-resident of Pikpa camp. 2/3 pic.twitter.com/MORgIUZmsb
— MSF Sea (@MSF_Sea) April 24, 2021
«Quello che è successo con il campo di Pikpa e quello che sta accadendo con Kara Tepe 1 è semplicemente crudele e irrazionale - afferma ancora - Invece di creare sistemazione più dignitose, l'Ue e il governo greco continuano a mettere le persone in campi pericolosi, replicando il modello del campo di Moria. MSF chiede alle autorità greche e all'Ue di porre fine a questa follia. Smettetela di trattare le persone come dei numeri, garantite la loro sicurezza, adesso!».