Migranti: stop Schengen, non in Italia. Profughi divisi tra i Paesi, chi si rifiuta paga una multa

Giovedì 5 Maggio 2016 di Marco Conti
Migranti: stop Schengen, non in Italia. Profughi divisi tra i Paesi, chi si rifiuta paga una multa
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ROMA - Chi non accoglie paga e nemmeno poco! Per ogni profugo rifiutato 250 mila euro. Tramontato lo spirito di solidarietà, a Bruxelles si punta diritto al portafoglio dei singoli stati. Tra le proposte di revisione del trattato di Dublino si sceglie quella onerosa e che fa subito arrabbiare i paesi dell'est Europa (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovenia) che rifiutano i profughi ma incassano cifre ragguardevoli dal bilancio comunitario.

RICHIESTE
Il meccanismo è stato presentato ieri dal commissario greco Avramopoulos secondo il quale «il vecchio regolamento di Dublino è stato ucciso dalla pressione senza precedenti». In pratica resta in piedi il meccanismo che impone al migrante di fare richiesta di asilo nel paese di primo approdo. Sarà poi la Commissione a stabilire qual è il numero massimo di richieste che il paese può gestire sulla base della popolazione e del pil. Quando la quota di domande supera il 150% scatta il meccanismo di ricollocamento nei paesi che sono sotto la quota. Chi si rifiuta viene multato. L'Italia mostra una cauta soddisfazione sulle proposte del commissario greco perché, come spiega Gianni Pittella, capogruppo dei socialisti a Bruxelles, «la solidarietà deve essere obbligatoria». Inoltre, aggiunge Pittella, lascia perplessi che «ricada solo sui paesi di primo approdo l'onere della registrazione e della prima accoglienza dei migranti».

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 09:04

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