Il corpo di una migrante abbracciato a quello di un bimbo è stato ritrovato sul fondo della acque al largo delle coste del Libano. Li erano da Aprile, nel punto in cui un'imbarcazione era affondata e nella quale avevano perso la vita 40 migranti, per la maggior parte donne e bambini, secondo riferisce l'Ansa.
Libano, riaffiorano i corpi di un'imbarcazione affondata ad aprile
I due corpi, avvistati dai soccorritori, erano incastrati in un oblò dell'imbarcazione.
Il 24 aprile scorso l'imbarcazione che trasportava più di 85 migranti affondò in circostanze ancora da chiarire dopo un contatto con una motovedetta della marina militare libanese. Una quarantina di persone, per lo più donne e bambini, rimasero intrappolate nell'imbarcazione e non riuscirono a mettersi in salvo. Le operazioni di recupero, sono iniziate con mesi di ritardo, sotto il coordinamento della Marina militare libanese.
Il ripescaggio dei corpi è stato finanziato privatamente tramite una raccolta fondi gestita in parte da una rete composta dai familiari delle vittime, presenti per lo più in Australia. Dopo alcuni tentativi, durante i quali solo i resti di alcune persone sono stati portati in superficie, la marina libanese ha informato l'organizzazione non governativa australiana AusRelief dell'impossibilità di continuare per non meglio precisati «rischi di sicurezza». I corpi quindi resteranno in fondo al mare, compresi quelli della donna e del bimbo.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout