Sudan, gli avvocati di Meriam: «La donna potrebbe essere presto libera»

Domenica 1 Giugno 2014
Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la donna accusata di apostasia in Sudan
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Siamo certi che Meriam presto sar libera ma la cautela dobbligo. Se ieri un avvocato del Sudan justice center confermava le dichiarazioni del sottosegretario agli Esteri sudanese, il quale aveva detto che in pochi giorni la donna sarebbe stata scarcerata, il coordinatore del collegio difensivo della Ibrahim, Ali Mohamed al-Sherif, ha smorzato gli entusiasmi ricordando che qualsiasi decisione relativa al rilascio dell'imputata spetta solo alla Corte d'Appello».



Cosi Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur, sulla pagina Facebook dell'associazione aggiornando sul caso di Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la donna cristiana condannata a morte per apostasia in Sudan. «Solo poche ore prima delle dichiarazioni del funzionario del governo del Sudan -ricorda la Napoli- i legali ci avevano detto che il responso sul ricorso presentato la settimana scorsa non sarebbe arrivato prima di quindici-venti giorni e che Meriam rischiava di vedere eseguita la pena delle 100 frustate per adulterio a cui era stata condannata, oltre che all'impiccagione, lo scorso 15 maggio. A differenza di al-Sherif -conclude la presidente di Italians for Darfur- non trovo assurde le dichiarazioni del sottosegretario Abdullahi. Il governo sudanese, almeno in questo caso, non ha alcun interesse a che la sentenza sia eseguita. Ritengo concreta la possibilità che Meriam possa essere presto scarcerata».

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