Zelensky e l'invito a Parigi, lite Meloni-Macron. «Si mina l'unità della Ue»

Il premier al Consiglio europeo: «Inopportuno l’invito all’Eliseo». Da Roma irritazione e timori per l’asse francese con Scholz

Giovedì 9 Febbraio 2023 di Francesco Bechis
Zelensky e l'invito a Parigi, lite Meloni-Macron. «Si mina l'unità della Ue»

La tempesta dopo la quiete. Italia e Francia, atto secondo. Quando Giorgia Meloni si ferma a parlare con i cronisti di primo mattino sul tappeto rosso di Palazzo Europa, sede del Consiglio europeo convocato per una sessione a lungo attesa sulla questione migratoria, risponde con calma irrequieta. Migranti, aiuti di Stato, guerra. Finché si tocca il tasto dolente. Alla vigilia, a Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron e il Cancelliere Olaf Scholz si sono seduti a cena con Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino reduce da un tour europeo inaugurato a Londra e concluso ieri, a Bruxelles.

Italia assente. 

L’ACCUSA

«Un invito inopportuno», dice la presidente del Consiglio. «La nostra forza è la compattezza. Capisco le questioni di politica interna e la volontà di privilegiare le proprie opinioni pubbliche, ma in alcuni momenti farlo rischia di andare a discapito della causa. Questo era uno di quei casi». Poche parole, all’alba del vertice Ue, segnalano una nuova frattura tra le cancellerie di Roma e Parigi. Sembravano ormai alle spalle il caso Ocean Viking, le tensioni sulle politiche migratorie, le ong, i soccorsi in mare, e invece riecco le nubi addensarsi sulle Alpi. Macron si prende qualche ora per rispondere, a distanza. E arrivato al summit glissa: «Non ho commenti da fare». Salvo rivendicare il vertice parigino da cui il governo italiano è stato tenuto fuori. «Eravamo nel nostro ruolo. Germania e Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni sulla questione dell’Ucraina. Penso che stia a Zelensky scegliere il formato che vuole». Un riferimento al “Formato Normandia”, il quartetto di Stati (prima della guerra ne faceva parte la Russia) incaricato di vigilare sui vecchi accordi di Minsk. Ma i formalismi non bastano a spiegare una scelta politica che rischia di avere serie ripercussioni. E questo nonostante la paziente tessitura tra Roma e Parigi (sotto lo sguardo vigile del Colle) per riparare gli strappi autunnali. Gli incontri tra ministri - fra gli ultimi Crosetto e Fitto - l’intesa tra Macron e Meloni sull’invio in Ucraina del Samp-T, la batteria di missili italo-francesi tanto agognata dalla resistenza. Eppure, le incomprensioni sono rimaste. Al punto che per una visita di Meloni all’Eliseo a Roma non si è ancora trovata una data in agenda. 

IL GELO

Nelle ultime settimane, l’asse esclusivo tra Francia e Germania sui principali dossier europei - come la trattativa per il Fondo europeo di sostegno alla competitività delle imprese - ha irritato la diplomazia italiana, e non solo. È fin troppo chiaro nella reazione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al viaggio degli omologhi francese e tedesco Le Maire e Habeck a Washington per trattare con gli americani la spinosa questione degli aiuti di Stato, senza fare una telefonata alla controparte italiana. «La cosa non ci sorprende e non ci offende, pur sapendo che se l’avesse fatta il governo italiano ci saremmo attirati un coro di accuse di sovranismo e antieuropeismo». Da Roma, è un fuoco di fila. La maggioranza fa scudo alla premier. «Senza l’Italia non si va da nessuna parte, conto che Francia e Germania lo capiscano», taglia corto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. Si sfila i guanti Calderoli: la Francia ha un «complesso di superiorità, di primo della classe, del voler essere galletto a tutti i costi». Remano in senso contrario le opposizioni, «quando per anni attacchi l’Unione europea e l’Europa poi vieni esclusa e messa di lato», attacca dal Pd Stefano Bonaccini. A Bruxelles, la premier ottiene il bilaterale con Zelensky, scuote l’Ue per l’inerzia sull’emergenza migranti. Dunque la foto di gruppo tra leader. Meloni è un passo dietro Macron. Sguardo severo, impassibile. Il gelo è tornato. 

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 13:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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